Caterina, Lorenzo e Davide. Sono i nomi dei tre vincitori del Premio Giorgio Lago Juniores – Nuovi talenti del giornalismo, che questa mattina martedì 8 aprile sono stati incoronati nel corso della cerimonia finale nell’auditorium del Museo Santa Caterina di Treviso.
I giovani si sono cimentati sul tema “Essere o apparire: le distorsioni della società dell’immagine”, mutuato dalle riflessioni e analisi di Giorgio Lago, insigne giornalista ed editorialista nato a Vazzola nel 1937 scomparso prematuramente vent’anni fa, nel ricordo della profondità del suo pensiero e della sua lungimiranza.
Nel segno della sua indimenticabile testimonianza, nel 2012 è stato istituito il premio per i giovani – ora rivolto a tutti gli studenti delle classi quinte delle scuole superiori di Veneto e Friuli Venezia Giulia -, promosso dall’Associazione “Amici di Giorgio Lago”.
I vincitori
Sul gradino più alto del podio è salita Caterina Zanella, del Liceo “Quadri” di Vicenza con l’articolo “Le APParenze che soffocano l’autenticità” (prima classificata), seguita da Lorenzo Torresan del “Giorgione” di Castelfranco Veneto con “Illuminare le ombre: una sfida necessaria” (secondo) e Davide Rossi del “Munari” di Vittorio Veneto con “Suocere digitali: come le immagini influenzano più delle parole” (terzo).

Ai vincitori sono consegnate tre borse di studio da utilizzare per sostenere gli studi universitari, un riconoscimento che rispetta la vocazione formativa dell’associazione e del premio.
Tra la citazione del filosofo Luciano Floridi e quella letteraria del capolavoro di Oscar Wilde “Dorian Gray”, la prima classificata Caterina Zanella ha analizzato la distanza che esiste tra la rappresentazione social che si fa di sé e la realtà: “La menzogna che per essere felici dobbiamo diventare la migliore versione di noi stessi ci induce a fingere di essere qualcun altro e a disprezzare la nostra unicità”, scrive.

Anche Lorenzo Torresan, secondo, pone l’accento sul concetto dell’illusione della felicità: “La novità, che contraddistingue la “società dell’immagine”, è l’illusione veicolata dai social che tutti gli altri vivano così sempre e che, in accordo a modelli preconfezionati e massificati, tutti vadano negli stessi posti, posti da ricchi, che tutti siano belli, in forma, fidanzati. Che tutti siano, insomma, felici”.

Per Davide Rossi, terzo, la contrapposizione è invece tra immagini e parole, e conclude così il suo articolo: “Forse è lecito riappropriarsi del tempo per pensare, per approfondire, per dubitare. Perché la bellezza di una società non si misura dai filtri applicati alle sue immagini, ma dalla profondità delle sue idee. E per farlo, dobbiamo imparare a spegnere gli schermi e accendere le menti”.

Durante la cerimonia sono stati premiati i lavori di altri cinque giovani, fregiati della segnalazione da parte della giuria.

La cerimonia
Per la prima volta nella sede dei Musei civici dopo le scorse edizioni sempre al Teatro comunale “Mario Del Monaco”, la cerimonia ha visto la presenza di numerosi rappresentanti delle istituzioni, di enti e associazioni e di persone a vario titolo legate a Lago.
Sono intervenuti l’assessore alla Cultura della Città di Treviso Maria Teresa De Gregorio, il Questore di Treviso Alessandra Simone, il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon e l’assessore regionale Francesco Calzavara. Presente anche il consigliere regionale e presidente del consiglio comunale di Jesolo Lucas Pavanetto.

“Gli articoli degli studenti – ha spiegato Francesco Chiavacci Lago, figlio di Lago nonché vice presidente dell’Associazione – sono stati ispirati anche quest’anno dalle riflessioni di mio padre Giorgio, che nel 1990 ospite della Trasmissione di Rai Uno “Mezzanotte e dintorni”, alla domanda del giornalista Gigi Marzullo “Meglio essere o apparire?” rispondeva: “Meglio essere. Apparire è una forma indecente che sta sublimandosi oggi oltre ogni pudore. Anzi, il dramma di oggi è che esiste l’apparire, non l’essere””.
Ospite della cerimonia è stata Alberta Xodo, psicologa e psicoterapeuta dell’Azienda Ulss2 Marca Trevigiana, in dialogo con Roberto Papetti, direttore del Gazzettino, che ha sottolineato come il mondo dei social network non vada demonizzato ma possa, invece, essere uno strumento che aiuta gli adulti a comprendere come i più giovani si percepiscano e si raccontino.
Nel corso della mattinata uno spazio di dialogo e presentazione è stato riservato a quattro giovani vincitori delle edizioni passate, che hanno raccontato la loro esperienza formativa e professionale dopo il riconoscimento ottenuto.
Il giornalista Sergio Frigo, componente della giuria, ha messo in luce la soddisfazione per la larga partecipazione – 25 scuole, in rappresentanza di otto province, cinque venete e tre friulane, per un totale di 68 elaborati in concorso – e l’aumento della qualità dei lavori, che hanno dimostrato “buone capacità nella scelta e nell’utilizzo delle fonti, discrete doti di analisi e di scrittura e, in alcuni casi, un’interessante originalità nell’approccio al tema”.
Frigo anche ha annunciato il tema del concorso del prossimo anno “Olimpiadi, sfida di pace”, che rievoca l’importante contributo di Lago al giornalismo sportivo e si lega alla presenza dei Giochi a Milano e Cortina nel 2026.
Il concorso è organizzato in collaborazione con il Comune di Treviso e il Centro Studi Regionali Giorgio Lago dell’Università degli Studi di Padova e il contributo di Banca Prealpi SanBiagio e Tao Technologies. Gode del patrocinio di Regione del Veneto, Province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, Comuni di Castelfranco Veneto e Jesolo, Università degli Studi di Padova, Ordine dei Giornalisti del Veneto – presente il presidente Giuliano Gargano – e Carta Carbone Festival.
“Continua anche quest’anno il sostegno di Banca Prealpi SanBiagio al Premio Giorgio Lago e ai nuovi talenti del giornalismo – ha affermato Renato Barbisan, direttore della filiale di Treviso -. Crediamo nella formazione dei giovani, nella crescita personale e professionale, nello sviluppo del senso critico e nell’informazione, per poter affrontare il mondo del lavoro in modo responsabile e consapevole”.
Alla cerimonia era presente anche una delegazione dell’Isiss “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo, guidata dalla dirigente scolastica Gaetanina Da Fermo.
(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: Beatrice Zabotti)
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