La mozione rivolta “all’adesione a iniziative per la salvaguardia dei laghi di Revine Lago-Tarzo” è stata presentata dal gruppo di opposizione “Insieme per un bel Comune”, in occasione dell’ultimo consiglio comunale di Revine Lago, svoltosi lo scorso venerdì 29 maggio.
Una mozione che, come ha spiegato in quella sede il consigliere di minoranza Doris Carlet, era stata concepita come “una maniera per fare delle proposte” ma che, alla fine, non ha sortito l’effetto sperato dal gruppo costituito dalla stessa Carlet, dal capogruppo Boris Bottega e da Francesca Bottega.
Il testo della mozione citava il programma sperimentale denominato “Caschi verdi per l’ambiente”, un programma “istituito presso il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare”, “con lo scopo di realizzare, d’intesa con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, iniziative di collaborazione internazionale, volte alla tutela e salvaguardia ambientale delle aree nazionali protette e delle altre aree riconosciute in ambito internazionale per il particolare pregio naturalistico”.
Un’iniziativa che autorizza “la spesa di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020, 2021 e 2022”. Su tale base, quindi, considerato come il parco dei laghi sia riconosciuti dalla Regione Veneto e nel Patrimonio Unesco, come si legge nel documento, e di come faccia parte di un Sito di Importanza Comunitaria (SIC), il gruppo di minoranza ha richiesto al sindaco e alla giunta “di attivarsi al fine di creare una filiera che consenta di poter accedere ai contributi previsti dalla norma citata, per la realizzazione del progetto di riossigenazione e rivitalizzazione delle acque dei laghi di Revine Lago-Tarzo e l’eventuale adozione di ogni altra soluzione derivante da studi più recenti“.
Tutto ciò, “considerato il degrado graduale dello stato delle acque dei laghi, dovuto in parte alle condizioni ambientali e di cambiamento climatico e, in parte, all’effetto delle attività umane esercitate sui territori prospicienti le sponde” e alla luce di quanto sia risultata una “soluzione ottimale, per ridurre il degrado delle acque del lago di Santa Maria, quella di introdurre un ossigenatore per ciascuna delle sue sponde”, soluzione “già elaborata nell’ambito di un progetto Life”.
“Abbiamo fatto delle valutazioni sul territorio che ha diverse valenze – ha aggiunto il consigliere Doris Carlet – e presentiamo la mozione per avere la possibilità di aderire ai Caschi verdi, beneficiare di questa norma e poter accedere ai contributi: il rischio è che tali contributi vadano al cuore dell’Unesco e non a una zona come la nostra che è più periferica”.
Testo di fronte al quale la giunta ha chiesto maggiori approfondimenti, soprattutto per la questione del contributo in palio. “Ci stiamo attivando per mettere in piedi quello che è l’Ente parco – ha esordito il sindaco Massimo Magagnin – La vostra amministrazione ha partecipato nel settembre del 2017 al progetto Life, tramite il Consorzio Bim Piave, con un progetto che è stato respinto nel marzo del 2018. Nessun progetto è stato poi proposto nel 2018 e 2019, come mai?“.
Oltre a ciò sono seguite altre richieste di spiegazione del contenuto della mozione, il cui testo, a causa di un difetto tecnico, non presentava alcuni dettagli, come da segnalazione della stessa Doris Carlet, la quale ha specificato: “Chiedo che la maggioranza capisca in che modo è possibile poter aderire ai Caschi verdi, dato che sicuramente avrà la possibilità di avere più agganci per approfondire la questione. Io l’ho vista come un’opportunità, una delle strade da seguire, quindi la suggerisco e la propongo”.
Argomentazioni che non hanno convinto la maggioranza, che ha richiesto più volte di avere maggiori informazioni in merito e che ha fatto esprimere al sindaco il proprio dissenso: “Non sapete cosa avete proposto”.
Parole risultate non gradite all’opposizione: il capogruppo Boris Bottega ha abbandonato l’aula, seguito, poco dopo, anche dal consigliere Doris Carlet, la quale ha dichiarato pubblicamente di non aver apprezzato la piega che stava prendendo il dibattimento. In aula è rimasta Francesca Bottega, consigliere di minoranza, a rappresentare l’opposizione.
“Non voto una cosa incompleta e per la quale non sapete cosa state presentando“, ha ribadito Massimo Magagnin. La questione si è poi conclusa con il voto all’unanimità per il ritiro del punto all’ordine del giorno riguardante la mozione.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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