Santa Lucia di Piave, i genitori del Fra’ Claudio diffidano l’istituto: “Neghiamo il consenso alla didattica a distanza”

L’inizio delle scuole è sempre più vicino e proporzionalmente cresce anche l’apprensione dei genitori: le modalità della ripresa sono confusionarie e il timore è di peggiorare ulteriormente le conseguenze per i più piccoli.

Alcuni genitori dei bambini iscritti all’istituto comprensivo Fra’ Claudio di Santa Lucia di Piave non ci stanno, e hanno scritto formalmente una diffida al dirigente scolastico criticando duramente le condizioni del rientro.

Non intendiamo accettare alcuna misura di distanziamento sociale, né obbligo di mascherina. I firmatari La riterranno personalmente responsabile di tutti i danni alla salute psicofisica, danni economici e di ogni altra natura che Sue eventuali decisioni causeranno ai bambini“, si legge.

“Le linee guida oltremodo generiche indicate dal Ministero dell’istruzione confermano i nostri timori riguardo la Dad (didattica a distanza), considerandola erroneamente un grande successo, con l’aggiunta di dispositivi di protezione obbligatori. Per noi sono condizioni inaccettabili”.

I genitori poi si chiedono amaramente come potranno i loro figli gestire le mascherine e chi si prenderà la responsabilità del loro corretto utilizzo: “Come si eviterà che i bambini se le scambino per errore? Dovremmo forse accordarci per personalizzarle?“.

I firmatari della diffida sottolineano anche la scarsa contagiosità di bambini e adolescenti che renderebbe vane le misure del Ministero, e suggeriscono che la fine della fase critica dell’emergenza potrebbe essere invece l’occasione per progettare una scuola diversa, eliminando le “classi pollaio” e ripensando i metodi di insegnamento.

Ricambio d’aria, distanziamento e buonsenso sono le parole chiave usate dai genitori, che pongono il quesito anche sulle reazioni dei bambini con disabilità psichiche: basterebbe un minimo di buonsenso per limitare al minimo le problematiche, sostengono.

Pienamente d’accordo anche il sindaco del comune Riccardo Szumski che si dichiara a loro sostengo, ribadendo che la sua posizione rimane invariata da mesi: “Lo dico da sempre e ora pare che qualcuno stia facendo marcia indietro: non si può riprendere a queste condizioni, i bambini non si contagiano come gli adulti, basta terrorismo“.

(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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