Santa Lucia di Piave, il sindaco Szumski: per le montagne serve un piano pluriennale di investimento

Mentre nel Bellunese ancora si procede senza sosta alla pulizia delle principali vie di comunicazione e al rifornimento dei beni di prima necessità, il sindaco di Santa Lucia di Piave, Riccardo Szusmki (nella foto) pensa ad un urgente decreto per le montagne.

Tre milioni di alberi sradicati, la distruzione nei paesi, le mancanze di acqua e luce e le ingenti difficoltà nella comunicazione con le comunità montane, sia istituzionali che a livello di aiuti, hanno suggerito al primo cittadino santalucese un provvedimento più che urgente che ha persino inoltrato al ministro dell’Interno Matteo Salvini, in visita nelle zone colpite sabato scorso insieme a Luca Zaia, governatore del Veneto.

Innanzitutto bisogna dare pieni poteri ai sindaci – commenta Szusmki – per tutti gli interventi necessari sul territorio, per aggirare le regole sugli appalti tipiche della burocrazia italiana ed europea perché gli interventi vanno fatti subito”.

“Ho sentito anche alcuni colleghi sindaci in questi giorni e la situazione è disperata – prosegue Szusmki – per questo proporrei anche di dirottare i 500 milioni di euro spesi per Roma Capitale nelle nostre zone montane, anche se il piano serve per tutte le montagne non solo quella veneta”.

“Inoltre c’è bisogno di una migliore politica di differenziazione fiscale per le zone montane, con una tassazione ridotta – continua il sindaco – ma non solo, l’accessibilità ai servizi deve migliorare: devono essere più rapidi sia per la scuole e le attività produttive che per gli ospedali e questo comprende anche i trasferimenti di pazienti con malattie gravi, per i quali si potrebbe cominciare a pensare a dei punti di soccorso per una diagnostica rapida, come per diabete, ecocardiogrammi e altre patologie per cui ora non servono lunghe tempistiche. Anche pensando alla specificità del territorio, dove magari le scuole sono più indirizzate al turismo. Quindi va creato un piano strategico pluriennale di investimento che però va fatto subito, perché l’urgenza è massima e bisogna intervenire al più presto, altrimenti la montagna potrebbe spopolarsi”.

“Per quanto riguarda la candidatura di Cortina – conclude Szusmki – alle Olimpiadi invernali del 2026, direi di ritirare ogni pretesa e utilizzare quanto si sarebbe investito in questa situazione di emergenza, perché è la priorità”.

(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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