Sarà l’alfiere, o meglio, il “Delfino” dello “Squalo” al prossimo mondiale di ciclismo su strada in programma per domenica 30 settembre 2018 sulle strade di Innsbruck in Austria.
Franco Pellizzotti – il “Delfino” di Bibione – ciclista professionista friulano d’origine e santalucese d’adozione, a 40 anni vestirà per la terza volta in carriera la maglia azzurra della Nazionale al durissimo campionato del mondo austriaco.
Farà da gregario “di lusso” a Vincenzo Nibali – lo “Squalo” dello Stretto – come succede ormai da due stagioni a questa parte tra le file del team Bahrain Merida, condividendo stanza, emozioni e successi con il messinese che da inizio anno punta alla maglia con l’iride.
Con loro in azzurro anche Fabio Aru, Gianluca Brambilla, Dario Cataldo, Alessandro De Marchi, Davide Formolo, Gianni Moscon, Domenico Pozzovivo e Giovanni Visconti.
Per il “Pelli” la corsa iridata calerà il sipario su una carriera cominciata nel 2001 con la maglia dell’Alessio e proseguita con i colori della Liquigas prima e dell’Androni poi. Fino al passaggio alla Bahrain di Nibali. Protagonista nelle grandi corse a tappe (suo il quarto posto al Giro d’Italia 2008 alle spalle di Marzio Bruseghin, ndr), nel palmares di Pellizzotti c’è anche la maglia tricolore di campione italiano conquistata nel 2012 in Trentino.
Qdpnews.it ha intervistato il ciclista, che con la famiglia vive a Santa Lucia di Piave, appena rientrato dalla Vuelta di Spagna, per raccogliere le emozioni della convocazione iridata.
A quarant’anni una convocazione in Nazionale per il mondiale più duro degli ultimi decenni. Un bel regalo?
Sicuramente vestire la maglia azzurra è un’emozione particolare. Pensare che accade a distanza di dieci anni dall’ultima volta, quando all’Olimpiade di Pechino 2008 fu Paolo Bettini a tagliare il traguardo a braccia alzate, è un’emozione ancora più grande. A 40 anni, sapendo che questa è la mia ultima stagione tra i professionisti, è bello poter correre questo mondiale. Sarà una corsa dura e l’attenzione su di noi è alta: per l’Italia è un appuntamento molto importante e daremo il massimo per onorarlo.
Sarà una corsa a servizio del capitano Vincenzo Nibali?
Nibali è la punta di diamante della Nazionale, ma non è al top della condizione dopo la caduta all’Alpe d’Huez al Tour de France, anche se l’avvicinamento al mondiale attraverso la Vuelta è stato il migliore possibile. Non siamo i favoriti, quindi, ma oltre a Nibali potrà far bene anche Gianni Moscon che nelle ultime corse ha dimostrate una grande condizione.
La convocazione è stata inaspettata o c’erano degli accordi?
Le prospettive c’erano ma bisognava dimostrare al Ct Davide Cassani di andare forte. Alla Vuelta ho dato il massimo, conquistando un terzo posto nella tappa più lunga e mettendomi a servizio della mia squadra. Se non avessi avuto una condizione tale da poter essere d’aiuto alla causa azzurra, sarei stato il primo a fare un passo indietro.
Come sarà il dopo-mondiale di Franco Pellizzotti in ammiraglia Bahrain Merida?
Ancora non so come sarà quando appenderò la bici al chiodo. Arrivo da una Vuelta impegnativa e al momento non ci penso: la concentrazione adesso è tutta sul mondiale di Innsbruck. Dopo cambierà tanto e sarà tutta un’altra cosa. In ammiraglia per me sarà una nuova emozione con nuovi obbiettivi da raggiungere.
(Intervista a cura di Gianluca Renosto © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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