Turismo a Santa Lucia di Piave, l’assessore Bellotto: “Pochi a credere nel territorio”

La lista di monumenti e occasioni culturali continua a crescere a Santa Lucia: il monumento della scorsa domenica, quello per la battaglia del 1809, la Scuola bombardieri del re e i prossimi lavori a Palazzo Ancillotto, sono prove di un progetto ambizioso, che trovano spiegazione nelle parole dell’assessore al turismo e vicesindaco Luca Bellotto (nella foto).

Fresco di ritorno da un viaggio in Piccardia (Francia) e a Somme in particolare, dov’è stata combattuta la Battaglia della Somme nel 1916, Bellotto ha osservato diversi aspetti del turismo locale: “Lì ci sono grandi musei concentrati e il sentore della memoria dei combattimenti è molto forte e i numeri sono interessanti. Fra tutti i vari eserciti, in particolar modo quello inglese, ci sono stati almeno un milione fra morti, feriti e dispersi. Chiaramente lì la memoria è molto più forte, come organizzazione e sviluppo turistico è decisamente interessante. Pensate che ci sono musei da 60-70.000 visitatori all’anno, campi di battaglia rimasti intatti; uno dei ragionamenti che andremo a fare sarà proprio ripartire con un’offerta turistica da dare al visitatore che raccontino questi luoghi”.

“Dovremmo essere in rete con tutti i musei lungo il Piave, ho già esposto quest’idea: ricostruire almeno idealmente la linea del fronte almeno a livello museale – prosegue l’assessore – qui abbiamo i Bombardieri del re, a Maserada c’è il museo dedicato agli Inglesi, ad Alano di Piave quello dei recuperanti, a Jesolo la Batteria Pisani… potremmo portare il visitatore a rimanere qui qualche giorno magari per mezzo di un biglietto unico”.

Come ha successivamente osservato l’assessore, puntare sul turismo enogastronomico per riallacciarsi con la cultura e la storia locale potrebbe essere una soluzione vincente: “Sono stato anche nella regione di Brie, dove producono l’omonimo formaggio, e non ci hanno fatto visitare nemmeno un caseificio: dal punto di vista turistico non è vantaggioso. Qui invece molti di quelli che vengono a visitare le cantine, ne fanno anche cinque al giorno: se proponessimo di fare tre cantine e un museo o due cantine e due musei, la volta dopo potrebbero rifare lo stesso percorso”.

“Vogliamo far capire ai cittadini cosa c’è stato qui, anche per approfondire la conoscenza del territorio – conclude Bellotto –Hanno inaugurato il percorso ciclabile Venezia-Monaco di Baviera, e al termine dei lavori della pista ciclabile sul Piave la dovremo anche popolare quindi offrire dei contenuti che vadano oltre il bel paesaggio. Ci sono poche agenzie turistiche per l’ in-coming, e troppe per l’out-coming. Sono pochi quelli che credono nel proprio territorio”.

(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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