Lo scrittore Carlo Martigli ospite nel paese delle fiabe: “Al ristorante ho trovato l’incipit per il mio racconto”

Carlo Martigli insieme al direttore artistico di “Luoghi Letterari Veneto” Giulio Pisano in visita a Sarmede

È partita la prima edizione di “Luoghi letterari Veneto” e il famoso scrittore italiano Carlo Martigli, nei giorni scorsi, è arrivato a Sarmede per dare vita a un racconto ispirato al Paese delle Fiabe. In un’intervista a Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, Martigli ha raccontato la sua storia, spiegando cosa vuol dire “essere uno scrittore” ed esprimendo le sue prime impressioni su Sarmede.

Il salto nel vuoto dopo una vita di certezze

Con un passato da dirigente di banca, Carlo ha sempre nutrito un amore verso la lettura e la scrittura: “Mi è sempre piaciuto leggere e scrivere. A poco a poco mi avvicinai seriamente alla scrittura scrivendo un racconto, ‘Lucius e il diamante perduto’ – spiega Martigli -. Lo spedii a un agente e nel frattempo continuai a lavorare in banca. Dopo mesi, nel 2007, mi richiamò l’agente e mi chiese: ‘Preferisce Fabbri o Mondadori?’. La settimana dopo andai a Milano, firmai il contratto e il giorno successivo mandai la lettera di dimissioni. Avevo tutto: carte di credito e assicurazioni di tutti i generi ma mi mancava qualcosa. Avevo paura ma, spinto dal coraggio, ho fatto questo salto nel buio.

Sapevo che era impossibile o quasi riuscire a mantenersi facendo solo lo scrittore – continua -. Sono andato a Pontinia, a sud di Roma una quindicina di giorni e ho fatto uno stage in un casaro dove ho imparato a fare le mozzarelle. Il mio marchio era una mucca davanti al Museo MoMa, perché? Mo (mozzarelle) e Ma (Martigli). Con il passare del tempo, ho scritto qualche libro e vinto dei premi. A fine agosto del 2009 è arrivato il successo mondiale con ‘999 Ultimo custode’”. 

Essere uno scrittore

“La curiosità e la voglia di apprendere sono i fattori fondamentali per fare questo lavoro e in generale nella vita – aggiunge Martigli -. Cosa vorrei fare l’ultimo giorno della mia vita? Imparare. Arrivi in un posto nuovo e la prima cosa che fai è imparare, apprendi qualcosa di diverso: è una cosa bellissima.

C’è chi ‘fa lo scrittore’ e chi ‘è uno scrittore’: chi ‘fa lo scrittore’ segue determinate regole dal punto di vista tecnico, segue il mercato e non prova emozioni; se uno ‘è scrittore’ prova emozioni e, attraverso la tecnica, crea qualcosa di armonico ed emozionante – continua -. Un libro, quando lo si legge, deve trasmettere emozioni sennò risulta ‘brutto’ e ‘noioso’. Scrivere è comunicare qualcosa che hai dentro, smuovendo a tua volta qualcosa agli altri. Le emozioni sono come le perle preziose di una collana: se tu non le unisci attraverso un filo (la trama), che molto spesso non vale niente, le perdi. 

I motivi del mio successo? È la regola delle 5 C: cuore (le emozioni), cervello, costanza (non abbandonare se non si vedono subito grandi risultati), competenza (sapere quello che si scrive), e l’ultima è la fortuna.

La scrittura per me è come essere in una stazione con il biglietto in prima classe per tornare a Genova (il mio lavoro redditizio in banca), ma su un vagone per Istanbul vedi una ragazza (la scrittura) e pensi che sia la donna della tua vita. Hai già tutti i tuoi bagagli sul treno per Genova, cosa fai? Sali sul treno per Genova o vai ad Istanbul per quella donna con solamente il portafoglio in tasca? Quel giorno lì ho preso il treno per Istanbul. Sarà impossibile, pensai, che quella donna (la scrittura) mi ami, ma io ci devo provare per essere felice nella vita. Oggi io la mia partner viviamo insieme da tanti anni e siamo felici” conclude Martigli.

Le prime impressioni su Sarmede

Insieme all’assessore alla cultura Damiano Gava, Martigli ha visitato Sarmede, ripercorrendo la storia del paese: dall’etimologia del nome del Comune alla chiesa di Rugolo dedicata a San Giorgio, di Borgo Val dedicata a Santa Cecilia con le due monache ortodosse di Montaner, gli olivi e il buon cibo.

“Sarmede, visto sulla carta, non mi diceva nulla ma, vivendo qui in questi giorni, osservando le particolarità e scoprendo la storia del paese, mi sono ricreduto – ha affermato lo scrittore -. È un paese dedicato all’infanzia. Amante del buon cibo, arrivato a Sarmede sono andato in un locale un po’ rustico ma molto carino. Arrivato il momento di pagare il conto, sono rimasto sorpreso: ho mangiato piatti abbondanti e particolari ma ho pagato poco. Quel giorno mi è arrivato l’incipit del mio racconto: ‘Attenzione, le immagini e descrizioni che seguono non sono adatte ad un pubblico vegano’.

Sarmede è una curiosità in stato di soddisfacimento che sarà ampliata grazie ad una serie di libri che mi sono stati donati. Ogni paese ha le sue diversità, le sue particolarità e conoscerle ti arricchisce: possono diventare esperienze solo positive, mai negative”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Comune di Sarmede). 
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