Grande guerra, domenica le cerimonie a Sernaglia e Fontigo: valori che vanno trasmessi ai giovani

Per il centenario della fine della Grande Guerra, in occasione della ricorrenza del 4 novembre, giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate, domenica scorsa si sono svolte delle cerimonie (nelle foto) a Sernaglia della Battaglia e nella frazione Fontigo, organizzate dall’amministrazione comunale e dalle associazioni Combattenti e reduci di Sernaglia e Falzè di Piave.

La giornata commemorativa è iniziata a Fontigo con l’alzabandiera in piazza del Popolo alle ore 8.30 e successivamente con la sfilata e la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti di via Santa Libera e per concludere la messa nella chiesa parrocchiale.

Il corteo si è spostato poi in centro a Sernaglia, dopo la messa alle ore 10.45 nella chiesa arcipretale, con l’alzabandiera al monumento agli Arditi in piazza Martiri della Libertà, la sfilata e la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti di piazza San Rocco.

“Ringrazio tutti i partecipanti a questa celebrazione che ricorda, come ogni anno, i Caduti di tutte le guerre e che quest’anno ha un significato ancora maggiore, dal momento che arriva dopo le commemorazioni legate alla Grande Guerra – ha esordito il sindaco di Sernaglia della Battaglia, Sonia FregolentParlare di guerra, un secolo dopo il primo Conflitto mondiale, a dei ragazzi o ai “non addetti ai lavori”, non è facile: forse si è un po’ perso il significato di questa commemorazione. Ci dobbiamo quindi mettere nell’ottica non solo di restaurare i monumenti, come la nostra amministrazione comunale ha fatto, ma capire anche come trasmettere quei valori alle generazioni che non riescono e non possono necessariamente capire cosa voglia dire morire di fame o di stenti sotto le bombe, che non sanno cosa voglia dire ricevere un ordine, partire e andare a difendere la propria terra per quegli ideali che oggi noi sicuramente riconosciamo ma dei quali dobbiamo fare capire l’importanza”.

Dopo aver ricordato anche la Guerra in Congo, che ha fatto 6 milioni di morti in questi anni, la prima cittadina ha concluso: “Questi momenti dovrebbero permetterci di ricordare e trasmettere ai nostri giovani i valori della vita e della pace. Il nostro Comune nel 2009 ha ricevuto la Medaglia al valor civile per le morti che ci furono tra la popolazione. C’è chi morì di fame, una cosa che oggi non riusciamo neanche lontanamente a percepire. La mortalità infantile passò all’epoca dal due al quindici percento. Ci sono dunque dati e nozioni che dobbiamo riuscire a trasmettere in modo nuovo, non dimenticando i monumenti che abbiamo accanto a noi, ma cercando con un linguaggio nuovo di trasmettere quei valori alle generazioni più giovani”.

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(Fonte: Antonella Callegaro © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Sernaglia della Battaglia).
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