“Crisi elettrodomestici”, Electrolux prevede 373 esuberi in Italia. I sindacati: “Uscite solo volontarie”

L’ingresso dello stabilimento Electrolux di Susegana

Sono 373, 199 tra gli operai e 174 tra gli impiegati, gli esuberi dichiarati dai vertici italiani dell’Electrolux nell’incontro di ieri mercoledì 17 gennaio a Mestre con i sindacati.

La multinazionale svedese ha chiarito le ricadute occupazionali in Italia del nuovo piano industriale di riorganizzazione in atto.

I numeri degli stabilimenti parlano chiaro: 5 impiegati e 13 operai a Cerreto d’Esi (cappe), 38 impiegati e 70 operai a Forlì (forni/piani cottura), 73 impiegati e 95 operai a Porcia (lavatrici), 13 impiegati nella sede di Pordenone, 10 persone ufficio sales Assago e Porcia, 30 impiegati e 16 operai a Susegana (frigorifero), 5 impiegati e 5 operai a Solaro (lavastoviglie).

“Electrolux – spiegano i sindacati Fim, Fiom e Uilm nazionali – ha dato la disponibilità a escludere i licenziamenti coatti e a gestire le suddette eccedenze attraverso accordi di uscite incentivate e subordinate al criterio della non opposizione individuale, quelle che comunemente vengono dette uscite volontarie“.

I sindacati hanno chiesto l’eliminazione della obbligatorietà dell’uscita per chi può agganciare la pensione e l’introduzione del part time volontario e della ricollocazione interna come strumenti alternativi di gestione degli esuberi.

Tra le richieste avanzate anche l’impegno a incrementare il novero delle postazioni per i lavoratori con ridotte capacità lavorative; l’introduzione dell’outplacement a supporto di chi sceglierà di uscire; la revisione in meglio degli incentivi vigenti con una voce aggiuntiva per chi opta per l’uscita in tempi brevi; il confronto mensile con i delegati di stabilimento su tutti gli aspetti applicativi dell’accordo a partire dalle dinamiche produttive e occupazionali.

“Confidiamo – concludono – che le questioni da noi poste possano ricevere risposta positiva già al prossimo incontro del 5 febbraio. In ogni caso, diventa sempre più evidente la necessità di aprire un tavolo del settore degli elettrodomestici con il Governo, per salvaguardare la sopravvivenza stessa di un comparto votato alle esportazioni, ma oggi in estrema difficoltà a causa sia della contrazione di mercato sia degli incrementi dei costi”.

Dallo stabilimento Electrolux di Susegana la Rsu ha espresso delle perplessità: “Diversamente dall’accordo di gennaio – sottolinea -, dove su 25 esuberi 5 erano dirigenti, oggi su 30 esuberi non c’è nessun dirigente. A Susegana ci sono 430 impiegati e 50 dirigenti (non toccati). Così in tutto il gruppo”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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