Un diamante per due sorelle: 60 anni per gli sposi Teresa e Vettore e suor Maria Natalina

Grande festa oggi nelle famiglie Boscaratto e Cenedese, a Susegana, dove si ricorda un doppio 60esimo anniversarioVettore Boscaratto e Teresa Cenedese (rispettivamente classe 1935 e 1944) celebrano le nozze di diamante, mentre per la sorella della signora, suor Maria Natalina, ricorre il 60esimo della sua consacrazione.

Un doppio anniversario che oggi, domenica 24 agosto, è stato festeggiato in grande stile, con circa un’ottantina di invitati, tra parenti e amici, prima con la tradizionale Santa Messa a Susegana e, successivamente, con un momento di convivialità.

Un’emozione grandissima per le famiglie Boscaratto e Cenedese, quest’ultima formata, oltre alle sorelle festeggiate, Teresa e suor Maria Natalina, anche dai fratelli Mario, Doriano e Antonio (conosciuto da tutti come Toni Roccia).

Le nozze di diamante di Vettore Boscaratto e Teresa Cenedese

“Ci siamo sposati il 21 agosto del 1965 – hanno raccontato Vettore Boscaratto e Teresa Cenedese – ma, in realtà, ci conosciamo da 63 anni, in quanto ci siamo conosciuti il 19 agosto del 1962″.

Come hanno spiegato, non è stato un colpo di fulmine poichè, inizialmente, il signor Vettore era un po’ indeciso sul fatto di fidanzarsi o meno con la signora Teresa: indecisione durata circa un anno, seguita poi da due anni di fidanzamento, prima delle nozze.

Entrambi di Susegana, non si erano mai conosciuti prima del fatidico incontro.

“Mio marito era il fratello di un’amica, che mi ha proposto di farmelo conoscere: ci siamo conosciuti di fronte a un lavatoio – ha raccontato Teresa – Io avevo 18 anni e lui 27: non ho fatto nulla per convincerlo. A me piaceva, lui non era convinto, fino a quando il 28 luglio del 1963 venne a chiedere a mio padre il permesso per venirmi a trovare. Mio padre rispose di ‘sì’. Ricordo che veniva a trovarmi e, alla fine, parlava sempre molto con quello che era, di fatto, suo suocero e con il quale c’era molta simpatia”.

“Ci siamo sposati il 21 agosto del 1965, due giorni dopo quella che era stata la data del nostro primo incontro: non è stato fatto apposta, ma si è trattata di una semplice combinazione, in quanto era il periodo in cui entrambi avevamo le ferie – ha aggiunto la signora – Quando ci siamo messi insieme, ricordo che i miei genitori erano contenti della famiglia di mio marito. Se tornassi indietro, lo sposerei di nuovo“.

Lei operaia e lui agricoltore, negli anni hanno formato una famiglia con tre figli (Mario, Rita e Paola), a cui si sono aggiunti due nipoti e due pronipoti (Vettore e Teresa sono bisnonni da 11 anni).

Ma qual è il segreto per arrivare a 60 anni di matrimonio?

“Fin dall’inizio avevamo entrambi la volontà di formare una famiglia – hanno risposto i coniugi – Poi bisogna aiutarsi, collaborare e fare festa insieme. Avevamo la speranza di arrivare a questo anniversario e ringraziamo il Signore per esserci riusciti”.

“Alla fine di tutti questi anni, abbiamo capito che ci siamo sempre stati l’uno per l’altra – hanno aggiunto – Inoltre, le nostre famiglie sono sempre andate d’accordo tra di loro”.

I 60 anni dalla consacrazione di suor Maria Natalina

Una festa e un anniversario reso prezioso da un’altra ricorrenza: il 60esimo dalla consacrazione di suor Maria Natalina (classe 1945), sorella minore di Teresa (tra le due c’è una differenza di soli 15 mesi).

“All’anagrafe sono Natalina Cenedese e faccio parte della congregazione delle Figlie della Madonna del Divino Amore, con la casa madre a Roma – la sua premessa – Il nome di battesimo rimane per volontà del nostro fondatore, don Umberto Terenzi, a cui si aggiunge poi il nome di Maria, in onore della Madonna. Sempre in onore della Vergine, il saluto tra noi consorelle è ‘Ave Maria’. Tra i nostri voti c’è anche quello di ‘conoscere e far conoscere, amare e far amare la Madonna’”.

Come è arrivata la vocazione di suor Maria Natalina?

“Io e mia sorella andavamo a scuola insieme e poi andavamo al doposcuola. Un giorno, tornando a casa, siamo passate di fronte alla casa delle suore e, una di loro, si affacciò alla finestra e chiese a me e a mia sorella di farle leggere le nostre pagelle: eravamo in terza elementare – ha raccontato – Poi si rivolse solo a me e mi chiese se, una volta conclusa la quinta elementare, avessi intenzione di andare da loro: ricordo che risposi di ‘sì’ senza esitazione”.

“Una volta conclusa la quinta elementare, le suore mi chiesero se avessi deciso di andare con loro e risposi un’altra volta di ‘sì’. Era il 1957 e andai a Roma poi, l’8 settembre del 1961 feci il primo passo del percorso verso l’ordinazione. Il 24 marzo del 1964 iniziai il noviziato e il 25 marzo del 1965 presi i voti – ha proseguito – Quel giorno ci fu una grande cerimonia a Roma e venne anche il fondatore della nostra congregazione: eravamo in 6 a prendere i voti e ricordo ancora tutta l’emozione di quel giorno“.

“Nostra madre era felicissima e le sarebbe piaciuto avere anche un figlio sacerdote, mentre il papà era incerto. Ricordo che mi disse: ‘Sei proprio sicura? Guarda, ti do e ti regalo tutto quello che vuoi se non ti fai suora”, ha aggiunto ridendo.

Per un periodo anche la sorella maggiore Teresa, quando aveva 16 anni e si trovava in Svizzera per lavorare, aveva una mezza idea di prendere i voti, per poi cambiare idea: “Nostro padre era disperato e mi disse: ‘Abbiamo già una suora in famiglia, non andare anche tu. Ti do e ti regalo tutto quello che vuoi’. La mia non era una vera vocazione, infatti, poco dopo cambiai idea”, ha spiegato Teresa, senza nascondere un sorriso.

Intanto, sono svariati i ricordi che si affollano nei racconti di suor Maria Natalina la quale, quando sente il brano religioso “Quando nell’ombra”, rivive il viaggio che fece verso il Santuario del Divino Amore e la prima volta che vide lì l’immagine della Madonna col bambino, “che era bellissima”.

“La crisi delle vocazioni? Credo che sia dovuta al fatto che oggi le famiglie sono meno numerose e c’è la possibilità di vivere il cristianesimo in determinati movimenti, rispetto al passato”, ha spiegato con semplicità la religiosa la quale, nel corso della sua vita, si è sempre dedicata agli altri, andando tre volte in India e lavorando come infermiera in diversi ospedali in Italia.

“Ho studiato da infermiera e da caposala. Ho lavorato sia negli asili che negli ospedali. Sono stata a Bergamo e quindi a Taranto per 25 anni. Successivamente, ho lavorato per 15 anni a Grottaglie e per altri tre anni in una Rsa a Roma. Infine, nel 2016, sono tornata nella Casa madre a Roma, per assistere le suore anziane”, ha riferito.

Due sorelle, quindi, unite da un 60esimo anniversario: per Teresa segnato dall’unione con il marito Vettore, per suor Maria Natalina dall’unione con il Padre Eterno.

Un anniversario che hanno quindi voluto condividere in questa giornata, anche se suor Maria Natalina ha avuto modo di celebrarlo anche all’interno della sua congregazione a Roma.

“Il 25esimo e il 50esimo anniversario dei nostri percorsi li abbiamo sempre festeggiati insieme – hanno raccontato le due sorelle – E diciamo sempre ‘grazie’ per quello che abbiamo ricevuto. Non avremmo mai pensato di arrivare a questo risultato”.

“In generale, come fratelli siamo sempre andati tutti d’accordo e rimasti uniti – hanno concluso – Ci siamo sempre voluti bene e non abbiamo avuto nessuna invidia tra di noi”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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