Esposto in Procura per l’Aia. I rappresentanti dei lavoratori Electrolux: “Non si vuole disturbare il profitto?”

L’Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) dell’Electrolux di Susegana ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Treviso per chiedere al Procuratore se la gestione della situazione dell’Aia di Vazzola, dove si è continuato a lavorare anche dopo la notizia del focolaio, possa integrare dei reati collegati ai rischi per la salute pubblica.

A preoccupare i lavoratori di Susegana è stato l’approccio dell’azienda di Vazzola rispetto alla notizia dei contagi oltre ai riflessi diretti e indiretti sui lavoratori di altre realtà produttive, compresi i dipendenti dell’Electrolux, e sulla cittadinanza delle zone limitrofe.

Il caso di positività al Covid-19 di un’operaia della linea 3 pre-montaggio dell’Electrolux di Susegana, infatti, è da legare proprio all’azienda di Vazzola.
Lo scorso lunedì la donna aveva saputo che il figlio 25enne, che lavorava all’Aia di Vazzola, era positivo al Coronavirus.

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Giovedì la donna ha fatto il tampone e venerdì sono arrivati i risultati che hanno confermato la positività della signora nella cui famiglia sono ben tre i contagiati: lei, il figlio e una figlia.

Le colleghe della linea 3 pre-montaggio, venute a sapere della positività della donna, sono state mandate a case e hanno fatto il tampone: in via informale otto sono risultate negative mentre per una di loro sarebbero ancora necessarie delle verifiche.

Domani, lunedì 31 agosto 2020, dovrebbe riunirsi l’unità di crisi dell’Electrolux con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e tutti i soggetti che hanno la responsabilità di gestire la situazione e di dare le indicazioni necessarie nel caso in cui nell’azienda si dovessero verificare dei contagi.

Intanto è stata effettuata la sanificazione dei locali aziendali anche se tra i lavoratori la preoccupazione è ancora molta, come confermato da Augustin Bruno Breda, operaio e rappresentante sindacale Fiom: “Prima della vicenda dell’Aia di Vazzola lavoravamo in tranquillità mentre ora abbiamo alzato le antenne e siamo preoccupati”.

“Aia non chiude, perché? – si legge in un manifesto che circola anche in rete – Decine di casi positivi al Covid conclamati tra gli operai dello stabilimento Aia di Vazzola (produzione carni), e non si ferma. Per molto meno sono state messe intere aree in zona rossa in vari Comuni. Chiediamo se il criterio di lotta al Covid è “Non disturbare il profitto”. Alta la preoccupazione della popolazione”.


(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).

(Foto: archivio Qdpnews.it – Facebook).
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