Accordo di programma per la qualità dell’aria, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana: imprese penalizzate

Centralini roventi nelle sedi della associazioni di Confartigianato a seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme dettate dall’accordo di programma per la qualità dell’aria siglata dalle Regioni del nord (la gran parte dei 16 Comuni coinvolti hanno deliberato, e altri lo faranno nei prossimi giorni).

I Comuni veneti con oltre 30 mila abitanti (16 in tutta la regione, tra i quali i sette capoluoghi di provincia, e per la provincia di Treviso anche Montebelluna e Conegliano), dal 1° ottobre sono off limits per veicoli diesel euro 3 e inferiori (ed in casi di superamento di certi limiti di PM10 anche per le euro 4).

E’ il risultato della traduzione dell’accordo di programma per la qualità dell’aria nel bacino padano in delibere comunali che rischiano di mettere fuori gioco 173 mila veicoli commerciali di imprese venete, di cui 34.600 trevigiani. A rischio le attività economiche, in primis le imprese di servizio.

L’accordo di programma del 2017 sottoscritto dalle Regioni Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia è uno strumento concordato tra le regioni del bacino padano per il miglioramento della qualità dell’aria; prevede misure restrittive su una serie di attività con intensità crescente a partire dal 2017, anno di prima applicazione dell’accordo. Il provvedimento interessa tutte le imprese che a vario titolo per svolgere la loro attività si spostano, e impatta in maniera determinante sulle attività di trasporto. 

“Se i divieti dipendono dalle singole amministrazioni – commenta Vendemiano Sartor (nella foto),  presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana – è facilmente immaginabile il disagio che si sta arrecando agli operatori economici che hanno l’esigenza di percorrere lunghe tratte, transitando nei Comuni delle Regioni firmatarie dell’accordo perché i viaggi dovranno, d’ora in poi, sino alla vigenza dei divieti, essere pianificati in base alle ordinanze. Questo per certo comporterà un allungamento dei tempi di consegna delle merci e dei costi di trasporto”.

A partire dal 1° ottobre 2018, con specifiche ordinanze dei Comuni, sono entrate in vigore restrizioni in ordine alle categorie di veicoli diesel fino ad euro 3 con la possibilità di estensione agli euro 4, in condizioni di particolare degrado della qualità dell’aria, in termini di PM10 (polveri sottili) e biossido di azoto (NOx), entrambi componenti generate dalla combustione.

In Veneto potenzialmente può essere applicata nei 16 Comuni con oltre 30 mila abitanti, tra cui i 7 capoluoghi di provincia che in misura diversificata hanno già emanato le ordinanze. Per aree specifiche, lo hanno fatto anche alcuni altri Comuni non capoluogo come ad esempio Montebelluna, Conegliano e Bassano del Grappa.

“Come sempre succede in Italia per chi lavora arriva il bastone senza la carota – continua Sartor – L’accordo prevedeva infatti non solamente limitazioni all’utilizzo di auto, ma anche incentivi alla sostituzione del parco auto circolante inquinante, a cominciare dai veicoli che sarebbero stati interessati dai provvedimenti in base all’accordo. Ad oggi per altro solo in minima parte sono state avviate mentre i vincoli sono già vigenti”.

La Regione Veneto ha in previsione un bando per incentivi alla sostituzione dei mezzi interessati dall’accordo di programma, anche se l’importo stanziato per l’anno in corso è modesto rispetto le dimensioni del problema. “È urgente – sottolinea Confartigianato Imprese Marca Trevigiana – promuovere un coordinamento tra i sindaci interessati e le categorie per trovare soluzioni condivise che vadano dalla non applicazione delle sanzioni per questo primo periodo (con il nuovo codice della strada alla seconda infrazione scatta la sospensione della patente per 30 giorni) alla individuazione di casi di esenzione sino alla programmazione di incentivi per la sostituzione dei mezzi”.

(Fonte: Confartigianato Imprese Marca Trevigiana).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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