App “Immuni” per il tracciamento dei contagiati, un possibile aiuto anche per le comunità dell’Alta Marca

Si chiama “Immuni”, l’app di cui tutti stanno parlando in questi giorni e che potrà essere considerata come uno strumento molto utile per il tracciamento dei soggetti risultati positivi al virus nella “Fase 2” dell’emergenza Covid-19.

Nell’applicazione sviluppata dall’azienda italiana Bending Spoons, una startup con sede a Milano, tra i suoi cinque fondatori (Tomasz Greber, Luca Querella, Francesco Patarnello e Luca Ferrari), troviamo anche un po’ di Veneto: il vicentino Matteo Danieli. “Immuni” potrà essere scaricata gratis dal playstore Android e dall’Apple store per i dispositivi iOS e Android.

Il Governo, tramite il commissario per l’emergenza Coronavirus, Domenico Acuri, ha precisato che “Immuni” sarà inizialmente sperimentata in alcune Regioni pilota per poi essere adottata a livello nazionale.

L’app funziona tramite il sistema Bluetooth, che rileva l’eventuale contatto tra persone. La comunicazione tra apparecchiature attraverso il Bluetooth è possibile da una distanza breve, simile a quella che dovrebbe intercorrere tra i soggetti che seguono le norme del distanziamento sociale.

Se due cellulari arrivano a distanza tale che il Bluetooth si agganci, allora significa che le due persone sono state troppo vicine e a rischio contagio virus.

Quando una delle persone che ha scaricato l’app risulta positiva al virus, gli operatori sanitari forniscono al soggetto in questione un codice con il quale si può scaricare su un server ministeriale il log degli Id con cui è stato in contatto nei giorni precedenti (a un metro, per un numero sufficiente di secondi), così da consentire il loro “abbinamento” agli utenti che hanno scaricato “Immuni”.

Pare poi ci sia un “vaglio qualitativo” algoritmico dei contatti, per far sì di ridurre il rischio di falsi positivi, in modo da valutare la vicinanza fra i dispositivi e il tempo di esposizione fra gli stessi, dando un valore di “rischio contagio” e generando un elenco di persone da avvertire successivamente tramite lo smartphone.

Il server poi invierà una notifica ai dispositivi delle persone potenzialmente a rischio, che arriverà sempre tramite l’applicazione. La notifica ha un messaggio deciso dalle autorità sanitarie e chiede di seguire un protocollo (isolamento, contattare numeri di emergenza per tamponi).

Uno strumento che potrà risultare utile anche nei Comuni dell’Alta Marca Trevigiana, dato l’ultimo aggiornamento fornito da Azienda Zero qualche giorno fa sui contagi (in crescita) conteggiati ufficialmente nella Provincia di Treviso. L’applicazione potrebbe fornire un ulteriore attenzione, qualora le restrizioni dovessero essere ulteriormente limitate, ai cittadini sia nella vita quotidiana che nel lavoro fornendo a livello locale un contributo importante per fermare la diffusione del virus.

(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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