“Il fenomeno del bullismo, del cyber bullismo e delle baby gang è un grave problema sociale a livello nazionale, che in certe città si manifesta in modo più violento che a Treviso. Come amministrazione comunale devo dire che vogliamo bene ai nostri ragazzi, soprattutto ci preoccupiamo che non finiscano su una cattiva strada. Nel contempo mi preoccupo anche del malessere espresso dai commercianti della città, per i recenti episodi di vandalismo e sfregi che ha denunciato Casartigiani Treviso nella lettera che ho ricevuto. Ma i miei appelli a intervenire sono rivolti, principalmente, a quei genitori che spesso, quando sono convocati dalla Polizia locale, si sorprendono di quanto fanno i loro figli di illegale“.
Il sindaco Mario Conte risponde così alla lettera inviatagli, anche per il suo incarico di presidente dell’Anci Veneto (associazione Comuni), dal direttore di Casartigiani Treviso, Salvatore D’Aliberti, che ha denunciato il disagio creato alle categorie economiche da gruppi giovanili “sempre più violenti e incivili”.
D’Aliberti è intervenuto dopo gli episodi registrati nel capoluogo all’inizio di febbraio (risse in pieno centro, bivacchi e sporcizia): “Le cosiddette baby gang che imperversano a Treviso, così come in molte altre città della nostra regione, oltre a recare un danno di immagine provocano anche un danno alle attività economiche presenti in città, e ancor più scoraggiano molti cittadini a frequentare i centri urbani“.
Nella lettera a Conte, il direttore di Casartigiani chiede un impegno concreto e un’assunzione di responsabilità da parte della politica e degli amministratori. E, inoltre, avanza una proposta che chiama in causa l’ambito scolastico.
“Un ragazzo che oggi partecipa a manifestazioni dolose, comprovate le sue responsabilità, oltre che essere segnalato agli organi di polizia, dovrebbe essere segnalato alla propria scuola di appartenenza, al fine di incidere nella valutazione complessiva con una possibile bocciatura nell’anno scolastico, riportando così anche il valore fondamentale dell’insegnamento dell’educazione civile e sociale degli studenti”, scrive il direttore di Casartigiani che conclude: “Caro sindaco non so se questo sia possibile, ma la invito, dall’alto delle sue responsabilità, a rappresentare a Governo, Comuni e scuole, una iniziativa per la soluzione di questo problema che è sempre più presente“.
“Noi cerchiamo sempre il dialogo tra le istituzioni e la scuola, perché avere ragazzi che manifestano la loro rabbia in questo modo è un problema da affrontare tutti insieme. Ma non credo che sia possibile fare in modo che la scuola tenga conto nel voto in condotta di quanto commettono fuori, in modo da incidere sulla valutazione scolastica. E’ già stato proposto da altri, e non si è dato seguito a questa ipotesi”, sottolinea il sindaco Conte, che ripete: “Quello che mi sta a cuore è anche il futuro di questi ragazzi, che spesso commettono dei danni semplicemente per dare risposte al branco. So anche che in tutta la nostra provincia sono molti di più i bravi ragazzi che si impegnano nello studio, nello sport, nella musica e nelle associazioni. Però, rispetto alle baby gang, non fanno notizia”.
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