“Basta immigrazione, fermiamo l’invasione”: ieri i manifestanti al sit-in per lo sgombero dell’ex Serena

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“La battaglia è solo all’inizio e l’obiettivo è la chiusura del centro di accoglienza”: questo l’annuncio di Leonardo Campion, presidente del Comitato Prima i Trevigiani che ieri sera, nel parcheggio del cimitero di viale Ippolito Pindemonte a Casier, a due passi dalla Caserma Serena, ha organizzato una manifestazione di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica sul disagio vissuto da molti trevigiani per la situazione dei migranti.

I manifestanti, circa un centinaio, hanno intonato dei cori, nei quali non sono mancate frasi pesanti contro gli ospiti della “Serena” e contro gli immigrati che delinquono in città, hanno sventolato le bandiere italiane e hanno ascoltato alcuni interventi e testimonianze di chi non riconosce più Treviso, città in cui le loro famiglie non si sentono più sicure.

Il problema, quindi, sembra non essere legato esclusivamente agli ultimi episodi di cronaca e ai contagi da Covid-19 all’interno della Caserma Serena, che hanno acceso i riflettori dei media nazionali per uno dei focolai da Coronavirus più grandi d’Italia, ma avrebbe la sua genesi nei diversi episodi di degrado sociale e delinquenza che i manifestanti hanno attribuito “all’invasore straniero”.

C’è chi ha paura per i propri figli o per i genitori anziani, che non possono uscire in sicurezza la sera, ma anche chi è preoccupato per le piazze di spaccio o per i gruppi di immigrati stranieri che, secondo le parole di alcuni manifestanti, “delinquono o comunque non fanno niente tutto il giorno”.

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La richiesta del Comitato Prima i Trevigiani è facile da intuire: oltre allo sgombero della Caserma Serena e al rimpatrio di tutte le persone che non hanno diritto di rimanere in Italia, si chiede al governo italiano di cambiare la politica sull’immigrazione pensando prima di tutto agli italiani.

Qualche residente si è avvicinato al gruppo dei manifestanti, controllati a vista dalle forze dell’ordine pronte ad ogni evenienza, ascoltando i cori contro gli immigrati ma anche le riflessioni di chi ha preso la parola per esprimere il proprio disagio.

A pochi metri dall’area in cui si è tenuto il sit-in di protesta, chiusi dentro la Caserma Serena, si trovavano i richiedenti asilo e gli immigrati che, con molta probabilità, hanno sentito i cori e le parole contro di loro.

La situazione dei contagi nel centro di accoglienza sembra migliorare e i pochi richiedenti asilo positivi al Coronavirus, 4 secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità sanitarie, sono in isolamento in attesa del prossimo controllo.

Ora si attende di capire come il governo italiano deciderà di gestire la situazione dei migranti e dei richiedenti asilo dopo le ultime prese di posizione del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che ha emanato un’ordinanza di sgombero degli hotspot e dei centri che accolgono i migranti nell’isola (ordinanza sospesa dal Tar siciliano).

Anche la politica veneta e il Prefetto di Treviso sono stati chiamati in causa ieri sera: a loro è stato chiesto un impegno fattivo per il ripristino della legalità in città, a loro è stato chiesto di “ridare” Treviso ai trevigiani.

 

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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