Cimiteri, municipi, centri storici, zone industriali: “Trova Camporella” disegna la mappa dei luoghi preferiti per amoreggiare in auto nella Marca

“Andiamo in camporella?”. Chi, almeno una volta, quasi al culmine della passione, non ha sussurrato questa frase all’orecchio del o della partner? Facile a dirsi, ma – complice il desiderio di arrivare al dunque senza perdere troppo tempo – a volte coppie collaudate o episodiche si ritrovano a non sapere esattamente dove appartarsi, con il rischio di “girare a vuoto”, in tutti i sensi.

Innanzitutto, da dove nasce questo termine? Si tratterebbe di un’espressione popolare originaria dell’Italia settentrionale che deriva da “campora”, plurale di “campo” in italiano antico. “Andare in camporella” significa quindi “appartarsi per amoreggiare in campagna”: un termine che resiste nei secoli anche se, come vedremo, non solo le mete agresti sono gettonate dagli appassionati del settore.

E così, a piedi o servendosi di un’automobile, alla ricerca di un posto tranquillo e isolato nella natura o accanto a edifici per poter amoreggiare, inizia un “tour” nei luoghi più nascosti del territorio per cercare il posto ideale. Passano minuti, o anche di più, ma una volta trovato finalmente lo spazio adatto, molto spesso l’attesa viene ripagata. E, per alcuni, la paura di essere scoperti rende ancora più speciale il momento.

Tra amici e compaesani, spesso si condividono i luoghi già “testati”. In paese, si sa, dove avvengono gli incontri intimi è risaputo. L’ardua ricerca di un luogo isolato e sicuro per amoreggiare finora era rimasta ai “foresti”, ma con l’avanzare della tecnologia oggi non è più così: trovacamporella.com è un sito che evidenzia in apposite mappe punti dove potersi appartare in intimità e – di norma – tranquillità.

“Trova nella mappa il posto perfetto per andare in camporella e fare l’amore tranquillamente” è ciò che promette il sito, una sorta di mappa “hot” che dà la possibilità a chiunque, in ogni parte del mondo, di ricercare o segnalare, anche corredandoli con descrizioni dettagliate e “dritte” utili, luoghi “segreti” (almeno fino a quel momento) e a volte impensabili.

Gli esempi non mancano nemmeno nell’Alta Marca: “New York made in Valdobbiadene. Posto appartato con vista spettacolare. Consiglio di andarci in tarda serata per ammirare le ottime colline dell’Unesco col buio” è la frase di un utente che compare cliccando sulla bandierina che il sito ha posizionato in corrispondenza del parcheggio del cimitero di Santo Stefano.

“In mezzo alla natura. Terrazza panoramica. La chiesa è ben visibile dal basso, è molto piccola ma abbandonata. Per arrivarci è molto semplice ma faticoso a livello fisico. Arrivati alla chiesa girate verso destra, salite ancora e girate nuovamente a destra. Lì sarà presente una postazione perfetta a tutti gli orari. Mi raccomando attenzione perché è meta di molti ragazzi” l’indicazione, con tanto di avviso di possibili assembramenti, che trovacamporella.com riserva alle adiacenze della chiesa di San Gottardo, pochi metri in linea d’aria dal centro di Vittorio Veneto. La placida e tranquilla città della vittoria riserva altre due sorprese: una “bandierina” compare infatti a Ceneda, tra via Duca D’Aosta e via Fucini dietro l’ex stabiimento Colussi, e un’altra a Sant’Andrea, all’altezza del piccolo parcheggio tra gli Istituti superiori e la nuova rotatoria di accesso al traforo di Santa Augusta.

Tre bandierine sventolano anche a Conegliano, in luoghi molto diversi tra loro: vicino a Calle Scoto de’ Scoti, dietro il palasport intitolato a Giovanni Paolo II e accanto al centro commerciale Conè al confine con San Vendemiano.

Numerosi sono gli altri Comuni della Marca che ospitano “bandierine”: tra questi Codognè (zona industriale di Cimavilla), Colle Umberto (addirittura in zona municipio), Caerano di San Marco con ben tre alternative sotto la stessa bandiera, Montebelluna tra la ferrovia e la Superstrada Pedemontana Veneta e Oderzo nei pressi della stazione dei treni.

E non poteva mancare il capoluogo, anche in questo caso in una zona centralissima: “Camporella col brivido. Di giorno impossibile, di notte strada esclusiva, mai trafficata e a traffico limitato. Unica accortezza scegliere con cura la camporella nei momenti fra un cambio e l’altro dei Carabinieri nella caserma antistante” scrivono davanti a Palazzo Bomben di Treviso.

(Foto: Freepik).
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