Convocazione del tavolo regionale della Filiera del latte, Coldiretti Treviso: “Rispetto, dignità e giusto compenso. applicare le regole sulle pratiche sleali”

“I produttori agricoli chiedono rispetto, il riconoscimento del giusto valore, del lavoro, ma soprattutto di applicare le regole sulle pratiche sleali”. 

Coldiretti Treviso plaude alla convocazione del tavolo regionale della filiera convocato dall’assessore all’agricoltura Federico Caner a cui hanno partecipato tutti gli attori, dai rappresentanti degli agricoltori ai trasformatori fino della grande distribuzione per un confronto sullo stato di crisi del settore.

Non si può più perdere tempo, serve una presa d’atto collettiva prima che sia troppo tardi. In gioco c’è il futuro di un settore che grazie a circa 3mila aziende produce, in Veneto, 10 milioni di quintali di latte all’anno. E’ urgente fermare le speculazioni – sottolinea Coldiretti trevigiana appoggiando la Federazione del Veneto che a livello nazionale è stata promotrice del Decreto attuativo approvato ad hoc – Il contesto economico aggravato dal conflitto in Ucraina e il boom delle quotazioni per i prodotti energetici e le materie prime si riflette  sui costi di produzione“.

“Coldiretti, anche grazie alla collaborazione delle Prefetture, prima tra tutte proprio quella di Venezia, ha trasmesso al Governo una serie di proposte per mitigare l’effetto della crisi, in parte già approvate. – prosegue – Uno strumento strategico volto contrastare una serie di azioni comuni ed illegittime che vanno dai termini di pagamento, al divieto di modifiche unilaterali dei contratti, all’obbligo dì contratti rigorosamente scritti, al divieto di aste al doppio ribasso, allo stop al pagamento di prezzi agli agricoltori sotto il costo dì produzione. Favorire un sistema virtuoso in questo senso significa creare una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera alimentare”. 

“Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado – conclude Coldiretti  – il rischio è alto perché le imprese agricole sono strozzate dai continui aumenti dei costi di produzione non compensati da un prezzo di vendita adeguato e sono costrette da mesi a vendere sottocosto per effetto di dinamiche speculative che ricadono interamente sulle loro spalle“.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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