Una panchina di fronte alla Prefettura, in piena piazza dei Signori: è questo il gesto simbolico che gli attivisti del centro sociale Django hanno voluto dedicare a Giancarlo Gentilini, morto giovedì. Proprio le panchine erano diventate uno dei simboli dell’ex sindaco, che le aveva fatte rimuovere dai giardinetti di fronte alla stazione ferroviaria per impedire il bivacco.
Durante il corteo, che si è svolto ieri pomeriggio, venerdì 25 aprile, non sono mancate anche offese alla memoria dello “Sceriffo”. “Una panchina di fronte alla Prefettura – hanno spiegato i manifestanti – per ricordare che Treviso è stata governata da un’amministrazione becera e razzista”.
La manifestazione, del tutto pacifica e costantemente monitorata dalle forze dell’ordine, ha però suscitato indignazione tra alcuni esponenti della maggioranza in consiglio comunale a Treviso. Tra questi, il consigliere di Fratelli d’Italia Alberto Ciamini ha usato parole molto dure:
“Oggi pomeriggio si è svolto il corteo del Centro Sociale Django. Come potete vedere, non c’è rispetto per i morti, non c’è rispetto per chi ha fatto la storia di Treviso, non c’è rispetto per chi ha dato anima e cuore alla nostra città – commenta in una nota –. Ribadisco come Django debba essere sgomberato. Strumentalizzare il 25 aprile per attaccare il sindaco Gentilini è vile ed oltraggioso. Vergognosi anche i commenti che stanno girando sui vari social. Provo pena per queste persone. Come direbbe il nostro Sceriffo: ‘Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani, credendo di aver vinto. Ma i leoni restano leoni, e i cani restano cani'”.
Moltissimi i giovani che hanno partecipato al corteo, che si è snodato tra le vie della città a suon di musica e slogan contro la guerra, contro le zone rosse e contro la deriva autoritaria degli ultimi anni. “Il genocidio che si sta perpetrando in Palestina deve terminare. In questo contesto, anche nel nostro Paese stiamo vivendo sotto il governo più di destra dal dopoguerra ad oggi”, ha spiegato un manifestante.
“Quello andato in scena ieri sera – commenta il sindaco Mario Conte – non è stato uno spettacolo edificante e rispettoso. Non si sono visti particolari slanci democratici e dispiace perché alla mattina, in Piazza dei Signori, in occasione della cerimonia ufficiale del 25 aprile, l’applauso era stato unanime e sentito. La si può pensare diversamente e talvolta avere posizioni agli antipodi su alcuni temi, ma tutti – da destra a sinistra, anche i più fermi oppositori rispetto alle sue idee – hanno riconosciuto a Giancarlo Gentilini un ruolo da protagonista nella storia della Città. Tranne i soliti provocatori. In una giornata importante come il 25 aprile, un episodio da dimenticare, volgare e grottesco”.
“Bene hanno detto i nostri consiglieri comunali Alberto Ciamini e Davide Acampora: quanto accaduto durante il corteo è semplicemente vergognoso – affermano Marina Bonotto e Luca Cogo, rispettivamente coordinatore e vice coordinatore del circolo cittadino di Fratelli d’Italia Treviso – Anche quest’anno il 25 Aprile è stato strumentalizzato dagli attivisti del CSO Django che, invece di ricordare la Liberazione, hanno approfittato della ricorrenza per sfilare per le vie del centro con cori volgari, dichiarazioni infami e provocazioni indegne verso chi in questa città ha rappresentato e rappresenta i valori del rispetto, della legalità e dell’identità. Parole e comportamenti che dimostrano, ancora una volta, quanto siano distanti dalla cultura democratica e istituzionale della nostra comunità”.
(Autore: Simone Masetto)
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