Da 007 al Titanic. Alla scoperta dell’oro nero della Caviar Giaveri: “Richiesta sempre maggiore nel mercato del lusso”

Il rinomato caviale della “Caviar Giaveri” di Breda di Piave

Italia e mondo del lusso: un binomio noto a tutti ma che viene (troppo) spesso associato solamente alla moda, con i più prestigiosi marchi d’abbigliamento che – in un modo o nell’altro – sono legati allo Stivale.

Video di Simone Masetto

Ma il Belpaese è anche patria del cibo (anche quello di lusso) nonostante a volte capiti che pensando a certi prodotti, forse a causa di alcuni film o dell’immaginario collettivo, si creda che questi vengano prodotti in altri Paesi, sottovalutando le grandi capacità e risorse che l’Italia offre in quasi tutti i settori. 

È il caso del caviale, dell’oro nero della ristorazione, il cui prezzo è comparabile a quello di una macchina di lusso o di un gioiello. Ma se l’Italia è un’eccellenza in questo settore lo si deve anche alla “Caviar Giaveri” che, nata a Breda di Piave, ha mantenuto negli anni il legame con le proprie radici e con il territorio, esportando il prodotto in tutto il mondo

E allora è solo camminando tra gli allevamenti totalmente ecosostenibili “dove utilizziamo la purezza dell’acqua di risorgiva e la rimettiamo in natura pura quanto prima” che si capisce perché il caviale venga venduto a queste cifre, e perché sia tra i prodotti simbolo della ricchezza.

“Per produrre il caviale – commenta Joys Giaveri, che assieme alle sorelle Jenny e Giada ora gestiscono l’azienda di famiglia – lo storione, come ad esempio il Belluga, deve essere allevato per oltre 40 anni”. 

La storia dell’azienda di Breda di Piave è molto simile a quella di tante altre della Marca, con la differenza che non si è mai smesso di innovare e di sperimentare nuove tecniche che rendono l’allevamento sempre migliore e più sostenibile e, di conseguenza, il prodotto sempre più buono e richiesto

“Inizialmente allevavamo le anguille e poi nel 1980 papà Rodolfo ha iniziato con l’allevamento degli storioni diventando un punto di riferimento per l’itticoltura italiana – commenta Joys -. Oggi alleviamo dieci tipologie di storione, tra cui anche il Belluga, che ha preso il nome dal caviale che James Bond mangia in 007“. 

Fondamentale per la qualità, di cui l’azienda Giaveri è nota in tutto il mondo, è senza dubbio la posizione geografica dell’allevamento, dove, grazie alle risorgive del fiume Meolo, l’acqua è purissima fin da subito.

Non utilizziamo mangimi Ogm – aggiunge Joys – visto che poi il prodotto viene consumato. Utilizziamo anche dei pulitori naturali, come ad esempio le carpe, per rimettere l’acqua in natura senza che il nostro allevamento abbia un impatto sull’ambiente. 

Ogni vasca dell’allevamento è dotata anche di rilevatori di ossigeno, di temperatura e di un particolare strumento che determina la qualità del mangime: “questo ci permette di produrre un caviale di alta qualità riconosciuto a livello mondiale” continua la titolare.

A Breda di Piave viene svolta tutta lavorazione del caviale, dall’allevamento degli storioni alla pesca, fino alla misurazione e al confezionamento del prodotto finito.

Il tutto viene fatto ancora a mano, con cura e precisione maniacali, come se si stesse realizzando la borsetta di un grande marchio o un vestito su misura. Attraverso delle vere e proprie ecografie si seleziona l’animale con il caviale che poi viene lavorato e il prodotto selezionato per grano, colore e dimensione”. 

Screenshot

“Nell’immaginario delle persone si pensa che i maggiori produttori di caviale siano i Russi e gli Iraniani, ma non è così. – conclude Joys -. La maggior parte del caviale arriva dalla Cina e dall’Italia“.

Quello del caviale è un mercato sempre in continua crescita con una richiesta sul mondo del lusso che aumenta costantemente e in cui l’Italia, come nel mondo della moda appunto, riesce a produrre un prodotto di altissima qualità e apprezzato ovunque. Magari un giorno, anche grazie alla Giaveri di Breda di Piave, quando si parlerà delle eccellenze del Made in Italy si penserà subito anche al caviale. 

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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