Il sindaco di Montebelluna, Adalberto Bordin, e la maggioranza che lo sostiene in consiglio comunale non sono favorevoli alla fusione del Calcio Montebelluna con il Treviso: lo ha detto senza giri di parole il primo cittadino montebellunese con una dichiarazione che arriva dopo diversi giorni in cui si è detto e letto di tutto.
Anche il consigliere comunale di minoranza Davide Quaggiotto era intervenuto su questa vicenda che riguarda una società che ha scritto la storia del calcio a Montebelluna.
Quaggiotto aveva commentato l’ipotesi di fusione tra il Calcio Montebelluna e il Calcio Treviso, un progetto illustrato dalla dirigenza della società lo scorso giovedì durante la commissione sport.
“Il piano è questo – raccontava il consigliere di minoranza – fondere le due squadre, portando la prima squadra a giocare a Treviso e mantenendo invece il settore giovanile qui. La nuova squadra si dovrebbe poi chiamare ‘Treviso Monte calcio’, o qualcosa del genere. Molti addetti ai lavori ci hanno spiegato che c’è il forte rischio che anche la giovanile venga poi trasferita a Treviso, che rappresenta una piazza più grande rispetto a Montebelluna”.
“Inoltre – continua – la città capoluogo ha un’impiantistica migliore. In questo modo la nuova società potrebbe beneficiare della categoria del Montebelluna Calcio e del suo curriculum mentre la nostra città si ritroverebbe senza squadra. Questo è accaduto anche ad altre società che si sono fuse, in particolare alle realtà più piccole che hanno concluso l’accordo. Perciò non si parla di un’eventualità remota”.
Quaggiotto ha aggiunto che, durante la commissione, è stato spiegato che la fusione sarebbe dettata da valutazioni di tipo economico e che lo stadio comunale necessità di una riqualificazione.
“Voglio sgombrare il campo da eventuali dubbi – ha affermato oggi Bordin – il Calcio Montebelluna e tutte le sue squadre devono rimanere a Montebelluna. Non credo assolutamente che l’ipotesi di una fusione con il Treviso sia avallabile dall’amministrazione. Il Calcio Montebelluna è onore, storia, identità e orgoglio della nostra città, la società batte nel cuore dei montebellunesi, anche di coloro i quali non sono appassionati di calcio”.
“Precisato che l’amministrazione comunale non ha alcun potere sulle scelte della società sportiva – continua -, ricordo che ho voluto personalmente che venisse convocata una commissione consiliare in cui discutere e approfondire il tema del futuro del Calcio Montebelluna. Questo perché si tratta di una delle più importanti società sportive del territorio e perché credo che sia dovere di ciascun consigliere porsi domande e riflettere a fondo sulle questioni che interessano il territorio e la cittadinanza”.
“Proprio per tale motivo ho ritenuto doveroso coinvolgere immediatamente la minoranza – prosegue il sindaco di Montebelluna – Spiace però che qualche consigliere comunale di minoranza abbia cercato di strumentalizzare l’operato della commissione, dando l’impressione che il primo cittadino e la maggioranza siano favorevoli alla fusione con il Treviso. Nulla di più falso e ne è la prova che, dopo 6 mesi di amministrazione, abbiamo già investito quasi 100 mila euro per la sostituzione della caldaia nello stadio di via Biagi: un investimento simile non si spiegherebbe se fossimo a favore del trasferimento della prima squadra a Treviso!”.
Oggi si è espresso al riguardo anche il Treviso Fbc 1993, con una nota ufficiale secondo la quale “solo oggi vi è stato il primo contatto con i rappresentanti del calcio Montebelluna. In merito alle notizie diffuse nei giorni scorsi, le stesse non trovano nessun riscontro” nella sede di Via Ugo Foscolo. “Oggi ho avuto il primo contatto con la dirigenza del Montebelluna e ci tengo a sottolineare che in queste settimane non ho avuto né incontri e nemmeno una telefonata con alcuno in merito alle fantomatiche progettualità legate alla nostra società – sottolinea Luigi Sandri, presidente di Treviso Fbc 1993 – era necessario questo incontro, che ho fortemente voluto per chiarire e comprendere il motivo di queste voci.
La costruzione mediatica avvenuta in questi giorni risulta architettata come azione di disturbo nei confronti di una squadra e una società che stava lottando per raggiungere l’ambìto salto di categoria. Chi vuole bene al calcio Treviso di certo non avrebbe aperto questo dibattito nel bel mezzo dei playoff per la promozione in serie D”.
Solo oggi, quindi, Sandri ha potuto ascoltare le proposte per comprendere se ci fossero dei motivi di interesse per il futuro della società biancoceleste: “La proposta presentata oggi dal Montebelluna non è percorribile ed è irrealizzabile – aggiunge -. Finché sarò io presidente la nostra società si chiamerà Treviso Fbc 1993. In questo triennio abbiamo investito sul dare un’identità precisa ai nostri colori. Senza contare che abbiamo voluto mettere in campo un settore giovanile di grande qualità grazie al coinvolgimento e all’impegno che abbiamo preso con professionisti di valore. La nuova scuola calcio in tal senso è un progetto che parla da solo”.
(Foto: Montebelluna Calcio).
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