Marco Goldin racconta sei quadri di Van Gogh in diretta Facebook. “Così faccio rivivere la mostra chiusa da mesi”

Entrare virtualmente nelle sale della mostra “Vincent Van Gogh. I colori della vita”, guidati dalle descrizioni di Marco Goldin, curatore dell’esposizione allestita al Centro San Gaetano di Padova.

Il critico e storico dell’arte trevigiano vuole riaccendere le luci, per una sera, sui capolavori che per ora non posso essere visti dal vivo, a causa della chiusura dei musei imposta dalla pandemia.

Oggi, lunedì 18 gennaio, alle ore 21, Marco Goldin propone un collegamento in diretta dal San Gaetano, che chiunque potrà seguire sulla pagina Facebook di Linea d’Ombra e sul sito www.lineadombra.it.

“Van Gogh. Sei quadri, sei storie” il tema che sarà seguito dal curatore. La realizzazione della diretta prevede l’utilizzo di varie telecamere dedicate e luci adeguate alla circostanza, di modo che la qualità della visione sia di alto livello.

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“Ho scelto sei quadri compresi nella mostra, accanto ai quali parlerò, per raccontare altrettante storie su Van Gogh, la sua vita e la sua opera – dice Goldin – I sei quadri sono il sulfureo e meraviglioso Paesaggio al crepuscolo, dell’autunno 1885 a Nuenen, poche settimane prima di lasciare l’Olanda”.

Poi il celeberrimo Autoritratto con cappello di feltro grigio, della fine del 1887 a Parigi; quindi Il seminatore del giugno 1888 ad Arles, in mezzo agli assolati campi di grano. Sempre del periodo di Arles, e del 1888, Il postino Joseph Roulin darà modo a Goldin di raccontare la storia di una straordinaria amicizia.

“Del tempo trascorso da Van Gogh nella casa di cura di Saint-Paul-de-Mausole ho scelto il mio quadro preferito dell’intera mostra, il Paesaggio a Saint-Rémy del giugno 1889, che è una sinfonia di vento e natura – continua il critico – Infine, a chiudere questa strepitosa galleria, il Covone sotto un cielo nuvoloso, uno degli ultimissimi dipinti di Van Gogh, realizzato a Auvers prima della fine di luglio del 1890“.

“Il proseguire delle chiusure delle mostre, dall’inizio di novembre, per ulteriori settimane, ci getta ovviamente nello sconforto e, non lo nascondo, in una situazione economica che per Linea d’ombra si va facendo complicatissima. – sottolinea – Però, voglio continuare a parlare di pittura, a raccontarla, a scriverne, e lo farò fin quando sarà possibile. Ed è per questo, che ho deciso di offrire a tutti un nuovo segno di bellezza e desidero farlo dalle sale della mostra aperta a Padova per sole tre settimane, a ottobre, e poi chiusa per le conseguenze dell’emergenza sanitaria“.

È un vero dolore per me – conclude Goldin – attraversare le sale vuote da settimane e settimane, quando con i restauratori andiamo a controllare lo stato di conservazione dei dipinti e dei disegni. È, quella solitudine dei capolavori, il segno tangibile quant’altri mai del tempo disastroso che stiamo vivendo”.

(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it).
(Foto: Linea d’Ombra).
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