Tema delicato quello della maturità 2021. Ormai da un anno la didattica a distanza è una problematica evidente per molti studenti, tanto che molti di questi, anche dell’Alta Marca, hanno aderito a petizioni per annullare gli esami di Stato.
E’ probabile che quest’estate ci possa essere una maturità semplificata che ricalcherà la struttura di quella del 2020, ma qualcuno potrebbe anche non essere ammesso.
Sembra inoltre essere scontato che, anche per il 2021, le prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro non saranno un requisito per poter svolgere l’esame di Stato.
Una decisione presa dal momento che, con il Covid, è stato quasi impossibile organizzare stage in aziende e uffici del terzo settore.
E’ molto probabile che sarà una maturità semplificata che potrebbe seguire la struttura di quella dello scorso anno. Sui tavoli del ministero ci sono, in questo momento, due schemi.
Nel primo caso verrebbe prevista una sola prova orale, in presenza con una commissione interna e un presidente esterno. Il modello è quello dello scorso anno, che è avvenuto ed è stato accolto, nonostante tutto, in maniera positiva.
La seconda ipotesi invece prevederebbe un esame con almeno una prova scritta oltre al colloquio orale.
Il Ministro all’Istruzione, Lucia Azzolina, assicura di prendere una decisione solo dopo aver incontrato il Forum degli studenti. I più preoccupati sono i ragazzi giunti al quinto anno delle scuole superiori che lamentano di aver affrontato, a causa delle lezioni online, un minor numero di argomenti.
Studenti che, preoccupati per l’andazzo che sta avendo la Dad, sono arrivati in massa a chiedere modifiche o addirittura l’annullamento dell’esame stesso.
Da mesi ormai gira online una petizione, lanciata da alcuni studenti, che ha fatto il giro dell’Italia raccogliendo ormai oltre 50.000 firme. L’iniziativa ha coinvolto anche diversi ragazzi delle scuole superiori dell’Alta Marca:
Ad esempio una ragazza di quinta superiore dell’Istituto “Marco Casagrande” di Pieve di Soligo che si è voluta esporre in prima persona accennando del perchè è stata firmata la petizione: “In primis perché non mi sembra giusto che un ragazzo venga valutato principalmente solo su un esame, – spiega – sarebbe più giusto valutare tutto il percorso scolastico fatto, ed in maniera particolare quest’anno“.
“Ormai sono sei mesi che gli studenti sono in didattica a distanza e – precisa – nonostante l’impegno, sia da parte degli alunni che dei professori, è chiaro che questa modalità di insegnamento non permette di svolgere il programma con l’attenzione e l’accuratezza che sarebbe necessaria per preparare gli studenti ad affrontare un esame di stato”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche un ragazzo di Vidor frequentante la classe quinta dell’Istituto aeronautico “Alexander Fleming” di Treviso: “Non ha senso secondo me fare l’esame in queste condizioni perchè, la didattica a distanza, soprattutto dopo quasi due anni per alcune scuole è difficile da seguire“.
“Dal punto di vista tecnico – conclude – ci sono materie che si possono apprenderle tramite dad, per altre invece è impossibile (come matematica o tecnica nel nostro campo non è proponibile seguirle così) e si rischia di arrivare agli esami impreparati, uscendo da scuola magari con una conoscenza non sufficiente in un lavoro che, nel nostro settore, come quello dell’aviazione o della nautica in cui il margine di errore deve essere poco, trattandosi di lavori di precisione“.
Il futuro sugli esami è dunque ancora criptico in un sistema scolastico che, a causa del Covid, rischia di far uscire studenti impreparati o con un insegnamento non adeguato.
(Fonte: Luca Collatuzzo © Qdpnews.it).
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