“Vivete in una città meravigliosa che ci ha ispirati e accolti”: così Pio D’Antini del noto duo comico Pio e Amedeo che ieri sera, giovedì, ha incontrato il pubblico del multisala The Space Cinema di Silea prima della proiezione (in due sale entrambe al completo) del loro nuovo film “Come può uno scoglio”.
Amedeo, colto da un improvviso attacco di otite, ha dovuto ripiegare con un video messaggio lasciando al collega i saluti in presenza prima del film fra raffiche di battute e selfie con i fan.
Una Treviso da cartolina, e il Castello di San Salvatore a Susegana, fanno da sfondo al road movie in salsa tricolore diretto da Gennaro Nunziante, già regista dei film di Checco Zalone, che inizia in Veneto e poi prosegue verso Sud, fino in Puglia, in un viaggio di trasformazione che coinvolge i protagonisti.
Pio interpreta infatti un ricco avvocato trevigiano – con una passione inespressa per il rock – che è in corsa per diventare il nuovo sindaco di Treviso. Sposato con una marchesa è padre dei piccoli Manfredi e Ginevra interpretati da Clara Nina e Leo, due giovanissimi attori presenti ieri alla proiezione.
Amedeo invece è un ex galeotto, non di certo avvezzo ai modi dell’alta borghesia trevisana, che cerca di reinserirsi nella società lavorando come autista tuttofare di Pio. Convenzioni e sovrastrutture da un lato, un’autenticità sfacciata dall’altro caratterizzano le due personalità opposte dei personaggi il cui incontro innesca una serie di episodi esilaranti, il tutto facendo germogliare una profonda amicizia.
Il film, nelle sale dal 1° gennaio, sta riscuotendo successo al botteghino e a Treviso in molti ne hanno atteso l’uscita al cinema dopo aver seguito con curiosità i movimenti della troupe che ha fatto un mese di riprese nella Marca.
“Di Treviso ho amato ogni cosa – ha raccontato Pio D’Antini – il calore delle persone, il cibo, il Prosecco! Ci siamo sentiti accolti dalla gente, anche quando durante le riprese abbiamo procurato qualche disagio, specie ai commercianti che sono stati gentili e collaborativi. Il Castello di San Salvatore? Lo abbiamo scelto come set su proposta di Nunziante: è un luogo incantevole dove è stato un piacere lavorare”.
“In realta – precisa il comico – io e Amedeo ci siamo innamorati del Veneto ben prima di questo film, durante un tour teatrale in cui facemmo tappa a Bassano del Grappa. Da allora è sempre una gioia tornare in questa terra”.
“Come può uno scoglio” (titolo che omaggia il verso di un brano di Battisti) fra battute e momenti tragicomici offre un ritratto (non del tutto clemente) dell’Italia di oggi e sa vestire di leggerezza tematiche di attualità. “È un film per tutti, diverso da quelli girati da me e Amedeo fino ad ora – conclude l’attore – racconta una storia di famiglie allargate, di amicizie, di amore e di fratellanza che ha trovato proprio a Treviso il suo set ideale”.
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