Popolari del Veneto, Baratto (FI) scrive al sottosegretario Bitonci: bene il ristoro, ma nessuno sia escluso

Una lettera con cui fare il punto sulla situazione a livello nazionale, dopo lo stanziamento di 1,5 miliardi di Euro per il fondo di ristoro dei risparmiatori traditi dalle popolari.

E’ quella che Raffaele Baratto (nella foto)  ha inviato a Massimo Bitonci, sottosegretario al Tesoro e responsabile del Governo per il tema bancario. Una missiva cordiale ma decisa che contiene un messaggio preciso.

“Quelli svolti finora sono passi importanti – precisa Baratto –  La disponibilità finanziaria che verrà messa sul piatto è decisamente un primo grande risultato per giungere alla completa soddisfazione delle legittime pretese dei risparmiatori. Conosci quanto me la drammatica situazione socio economica che grosse porzioni della società veneta stanno vivendo quale conseguenza diretta del crack delle Popolari”, scrive il parlamentare trevigiano.

“Condividiamo entrambi la consapevolezza che su questo tema, sono il territorio e la nostra gente a venire prima di ogni calcolo politico e per questo – avverte Baratto – credo non possiamo ignorare che quanto fatto è importante, ma non ancora sufficiente”.

Infatti precisa il parlamentare: “Il criterio di accesso al fondo di ristoro prevede di aver ottenuto il riconoscimento, risultante da sentenza o da lodo arbitrale esecutivi, del danno ingiusto subito. Ciò significa, per semplificare, che chiunque finora sia rimasto inerte per svariate ragioni subisce una preclusione assoluta di accesso al meccanismo di ristoro”. 

Da una parte infatti l’articolo 83 comma terzo del Testi unico bancario (Tub) impedisce qualsiasi azione contro la liquidazione coatta amministrativa. Dall’altro l’arbitro per le controversie finanziarie con propria circolare, a seguito della revoca delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività bancaria per le due popolari, ha ritenuto di non accettare più alcuna istanza.

“Il risultato paradossale – conclude Baratto – è quello di migliaia di risparmiatori che si trovano in un limbo nel quale non hanno alcun rimedio che gli consenta di accedere all’unica forma di ristoro disponibile. Credo che sia cruciale agire insieme per porre rimedio ad una situazione che rischia di vanificare gli sforzi fatti finora e invito a collaborare in maniera bipartisan per trovare soluzioni per le migliaia di veneti ancora in attesa”.

(Fonte: Raffale Baratto).
(Foto: archvio Qdpnews.it).
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