Treviso, Fondazione Cassamarca punta alla valorizzazione di Villa Franchetti: pubblicata manifestazione di interesse

Villa Franchetti angue quasi nel dimenticatoio, con il secolare parco non più curato e rigoglioso come negli anni d’oro, nei secoli della Repubblica Serenissima, quando era punto di incontro culturale per la nobiltà veneziana e i letterati europei.

Transitando davanti in auto, lungo il Terraglio, nelle sere tristi di questo inverno di pandemia, la vediamo ancora orgogliosa svettare tra gli alberi, carica di storia e di ricordi. A villa Franchetti ci transitò l’intellighenzia degli ultimi bagliori della Serenissima.

Fu teatro di grandi amori, di grandi storie, locus amoenus in cui trascorrere momenti spensierati. Venne costruita tra il 1680 e il 1700 lungo appunto il Terraglio, e divenne ben presto uno dei luoghi di villeggiatura favoriti dai patrizi veneti.

I suoi primi proprietari, la nobile famiglia che decise di innalzarla lungo quella che era la strada nobiliare che portava le grandi casate veneziane a trascorrere lunghi periodi nella campagna trevigiana, a pochi passi da Venezia, furono i nobili Albrizzi, famosi all’epoca quali mercanti di stoffe.

Della famiglia Albrizzi faceva parte la giovane e procace mecenate Isabella Teotochi Albrizzi che nella villa stabilì il proprio salotto letterario. E a Villa Albrizzi Franchetti, trovò consolazione dai tormenti letterari, grazie all’accoglienza di Isabella, anche Ugo Foscolo.

Il parco sontuoso della Villa diede ispirazione al poeta, nato nell’antica Itaca, patria di Ulisse, per comporre l’opera letteraria Dei Sepolcri. Anche lo scultore e diplomatico Antonio Canova transitò per Villa Albrizzi Franchetti, lasciandovi anche delle preziose teste marmoree.

La proprietà passò di mano successivamente alla contessa Ida Zeno Accurti e poi acquistata dal barone Raimondo Franchetti. Tra gli eredi, da ricordare il nipote, omonimo, che divenne un noto esploratore.

La prestigiosa villa venne gravemente compromessa durante la Prima Guerra Mondiale, e nel 1973 Raimondo Nanuk Franchetti, ultimo proprietario, scelse di venderla alla Provincia di Treviso.

Il complesso è stato recuperato dapprima come sede distaccata dell’Università di Venezia Iuav, poi come ufficio di rappresentanza della Provincia di Treviso, che ne è tuttora la proprietaria.

Successivamente concessa in gestione alla Fondazione Cassamarca ed è notizia di questi giorni la pubblicazione dell’avviso di manifestazione di interesse per la conservazione e la valorizzazione.

Come recita il bando di Fondazione Cassamarca, proprietaria dell’immobile e del parco, sono previste quote da almeno 500.000 euro per enti pubblici e privati.

Dopo l’accordo strategico tra la Provincia di Treviso e Fondazione Cassamarca, sul sito di Fondazione si trova pubblicato l’avviso pubblico di manifestazione di Interesse per garantire la conservazione e valorizzazione dello storico compendio.

L’avviso prevede di inviare entro il 28 febbraio 2021 le manifestazioni d’interesse per poi andare a lanciare il bando ufficiale. L’obiettivo dell’avviso è la miglior valorizzazione possibile di Villa Franchetti, edificio storico che richiede costante manutenzione, ordinaria e straordinaria, richiesta anche dalla Sovrintendenza. Interventi dall’impatto economico non indifferente che, dato il momento storico, gli enti gestori non possono garantire al 100%.

Il progetto è quello di suddividere in 27 quote paritarie di importo pari a 500.000 euro il valore della villa, richiedendo ai soggetti pubblici e privati una prima manifestazione di interesse, non vincolante, per il relativo acquisto.

La titolarità delle quote darà diritto alla fruizione completa del compendio immobiliare, secondo un calendario di attività e iniziative concordate tra le parti di anno in anno. Si prevede un termine quinquennale per il pagamento delle quote, fermo l’obbligo degli acquirenti di versare, all’atto di aggiudicazione, una somma almeno di almeno 150.000 euro come quota da usufruire subito alla manutenzione e rigenerazione della Villa. La Provincia e la Fondazione si riservano di mantenere la proprietà di alcune quote.

(Fonte: Tina Ruggeri © Qdpnews.it).
(Foto: Fai).
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