Treviso, oggi protesta dei lavoratori davanti alla Prefettura contro il mancato rinnovo del contratto di sanità privata

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Si protrarrà fino alle 13 di oggi, lunedì 24 agosto, lo sciopero dei lavoratori davanti alla sede della Prefettura di Treviso: una mobilitazione contro il mancato rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti della sanità privata, ormai scaduto da ben 14 anni.

Saranno in tutto circa 600 i lavoratori coinvolti nel presidio, come annunciato da Marta Casarin, segretaria generale FP Cgil di Treviso.

Una mancata ratifica del rinnovo del contratto da parte dell’Associazione religiosa istituti socio-sanitari (Aris) e dall’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), nonostante la questione avesse richiesto oltre 3 anni di trattativa.

Una scelta, quella di Aris e di Aiop, che Marta Casarin ha definito “vergognosa, consumata sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti, dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto e tutela”.

Mai ci era capitato di assistere a un comportamento tanto irresponsabile quanto odioso, da parte di chi avrebbe il dovere morale di dare dignità al lavoro e all’impegno dei propri dipendenti. – prosegue la segretaria generale – Adesso basta, è finito il tempo delle trattative. Ora non ci rimane che la protesta e questo di certo non ci spaventa”.

Vogliamo informare i trevigiani di quanto sta accadendo e, visto inoltre che il presidente della Regione Zaia non ci ha ancora permesso un confronto, – sottolinea Casarin – chiedere ai sindaci dei Comuni della Marca una presa di posizione a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori, per garantire alle nostre comunità la qualità dei servizi del sistema sanitario sussidiario a quello pubblico”.

Non è escluso che ci saranno presidi ulteriori oltre alla giornata odierna, hanno inoltre specificato i sindacati.

Un tema, quello del mancato rinnovo del contratto nazionale, che aveva toccato da vicino anche la città di Conegliano, in particolare i lavoratori dipendenti della Nostra Famiglia, realtà nella quale, sempre secondo i sindacati, la protesta sarebbe scaturita di fronte all’obiettivo da parte dell’associazione di passare al contratto delle residenze sanitarie assistenziali, “con un peggioramento delle condizioni contrattuali ed economiche dei lavoratori” (vedi articolo).

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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