In occasione dell’8 marzo, l’Ulss 2 ha predisposto una “fotografia” dello stato di salute delle proprie assistite.
“Siamo un’azienda “rosa”, visto che su 9.169 dipendenti ben 6.859 sono donne e dunque, in occasione della festa della donna, oltre che rivolgere un sentito ringraziamento alle tantissime donne che fanno parte della nostra squadra, abbiamo voluto predisporre una “fotografia” dello stato di salute della popolazione femminile, tracciato dal Servizio epidemiologico – sottolinea il direttore generale, Francesco Benazzi – Il quadro che ne emerge evidenzia uno stato, mediamente, di buona salute, stili di vita migliori degli uomini e un’ottima aspettativa di vita. Resta, purtroppo, il gap per quanto riguarda le retribuzioni e la maggiore fragilità rispetto agli uomini, spesso dovuta al fatto che, in ambito familiare, ricade sulle spalle delle donne un maggior carico sia emotivo sia lavorativo. Va inoltre sottolineato, con estrema amarezza, il dato che vorremmo veder azzerato, ovvero quello relativo alle vittime di aggressioni e di stupri, che si verificano soprattutto in ambito familiare”.
“La fotografia tracciata – prosegue Benazzi – evidenzia inoltre, come criticità per il futuro, il progressivo invecchiamento della popolazione, con conseguente carico di malattie croniche: fenomeno, questo, che pur interessando entrambi i sessi, avrà una componente femminile molto più ampia. Di qui la necessità di aumentare ulteriormente l’impegno a sostegno delle donne, sia nell’ambito della prevenzione che della cura”.
Demografia – Le donne che vivono in provincia di Treviso sono 450.000: di queste 18.000 hanno meno di 5 anni e 20.500 più di 84. La classe di età più rappresentata è quella delle nate tra il 1964 e il 1968 (37.000). L’aspettativa di vita alla nascita è 86,1 anni. Ogni 100 ragazze con meno di 15 anni ci sono 175 donne che ne hanno più di 64. Se l’andamento demografico di oggi continuerà tra 20 anni saranno 274. Ancora, nel 2038 la popolazione totale femminile diminuirà un po’ (circa 442.000 donne) ma le donne di 85 anni e più saranno 30.000.
Salute percepita – In provincia di Treviso 3 donne su 4 rispondono “bene” o “molto bene” alla domanda “Come va in generale la sua salute?”. Questo valore diminuisce con l’età, com’è facile aspettarsi, ma anche con l’abbassarsi del titolo di studio (rispondono bene/molto bene l’85% delle laureate, ma solo il 62% di coloro che hanno la licenza media) e con l’aumentare delle difficoltà economiche (78% di chi non ha difficoltà economiche contro il 52% di chi ne ha molte). Negli uomini queste differenze sono molto meno evidenti.
Stili di vita – Le donne mostrano generalmente di adottare stili di vita più salutari rispetto agli uomini: fumano meno (17% contro 26,5%); consumano alcol in modo meno rischioso, sia abitualmente (3,2% vs 6,2%) che in modalità “abbuffata alcolica” (6,3% vs 18,1%); mangiano più verdura (65% almeno 3 porzioni al giorno vs 50%). Unica eccezione: è inferiore, rispetto agli uomini, il numero di donne che pratica attività fisica (45% di donne contro il 53% di uomini). Con l’eccezione del fumo, dove il dato di Treviso è significativamente migliore di quello italiano, questi valori sono sovrapponibili a quelli nazionali. In un quadro generalmente buono sono da sottolineare due aspetti negativi che riguardano le classi di età più giovani: tra i 18 e i 24 anni il 18% delle donne riferisce consumo binge di alcol e il 31% fuma (comunque gli uomini sono il 33% e il 41%…).
Malattie croniche e tumori – La presenza di cronicità aumenta con l’età: già il 25% delle donne tra 55 e i 69 anni soffre di malattie cardiovascolari che richiedono un contatto con il servizio sanitario (visite specialistiche, farmaci, ricoveri ospedalieri), ma questa percentuale arriva al 69% oltre gli 80 anni. Ugualmente per il diabete in quelle classi di età si passa dal 6 al 16%. Per quanto riguarda i tumori le nuove diagnosi nell’ultimo anno disponibile (2015) sono state 2601 (tasso incidenza standardizzato per età 5,1 / 1000, praticamente uguale a quello Veneto). In circa 1 su 3 di questi casi si è trattato di cancro alla mammella; colon-retto e polmone le altre sedi più colpite.
Malattie psichiatriche e disagio psichico – Anche a causa dell’invecchiamento della popolazione, le malattie psichiatriche (tra le quali sono comprese le demenze) sono in continuo aumento. Le donne sono più colpite da queste patologie rispetto agli uomini (7% vs 4%). Oltre gli 80 anni 1 donna su 5 ne soffre. Le donne che riferiscono di stare male psicologicamente per più di 15 giorni al mese o lamentano sintomi di depressione sono il doppio rispetto agli uomini (10,2% vs 5,6%; 6,7% vs 3,5% rispettivamente), senza particolari differenze per classi di età.
Mortalità – In media sono 4.300 le donne che muoiono ogni anno in provincia di Treviso. 6 decessi su 10 riguardano anziane sopra gli 85 anni di età, a confermare un’aspettativa di vita molto alta. Il 39% delle morti è causata da malattie cardiovascolari, il 24% da tumori. Il tasso di mortalità è il più basso tra le province del Veneto.
Violenze – Nel 2018 si sono rivolte ai Pronto Soccorso dell’Ulss 2 seicento donne vittime di aggressioni. In nove di questi casi la vittima ha subito uno stupro, in sette occasioni compiuto da familiari. Purtroppo questi dati sono quasi sicuramente sottostimati.
Determinanti di salute: lavoro, reddito, istruzione – Il livello di occupazione delle donne tra 18 e 64 anni è il 58%, superiore a quello veneto e nettamente migliore di quello italiano, ma permane una disparità di retribuzione che aumenta con l’aumentare del titolo di studio: il gap tra laureato e laureata è di 3,5€ all’ora, mentre è di 1,5€ quello tra uomini e donne con titoli di studio inferiori. A conferma di questa disparità il 16% delle donne laureate lamenta difficoltà economiche contro solo il 6% degli uomini. In totale 4 donne su 10 lamentano difficoltà economiche, (in Italia il 56%). Le donne, soprattutto le giovani, hanno titoli di studio più alti: (sotto i 34 anni il 26% delle donne è laureato contro appena il 17% degli uomini).
Prevenzione – L’Ulss 2 offre, nell’ambito degli screening, due campagne rivolte solo alle donne, rispettivamente per la prevenzione del tumore al seno e del collo dell’utero. Nel 2018 sono state convocate per l’effettuazione della mammografia (a cadenza biennale) 52.010 donne, per lo screening del carcinoma della cervice (convocazione triennale), invece, 60.707 donne. Nell’ambito della prevenzione “in rosa” va ricordato che alle ragazze di 12 anni viene offerta la vaccinazione contro l’HPV, sempre per la prevenzione del tumore della cervice uterina.
(Fonte: Ulss 2).
(Foto: Freepik).
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