Villa Chiminelli, da casa canonica a domus patrizia ed efficiente impresa agricola

Villa Chiminelli

La villa sorge sulle fondamenta di un precedente immobile la cui esistenza è documentata già nella seconda metà del Quattrocento.

Edificata nel Cinquecento nelle campagne di Castelfranco Veneto, la villa fu commissionata dal nobile Francesco Soranzo parroco di Sant’Andrea oltre il Muson, il cui blasone di famiglia è ancora ben visibile sulla facciata. L’architetto incaricato dalla proprietà, Enzo Bergamin, nel sottolineare come siano sconosciuti l’autore e l’anno di riedificazione della nuova magione aggiunge: “ad aiutarci c’è un mattone, ritrovato nel corso di un restauro, in cui c’è impressa una data, 1578”.  

Concepita come casa canonica deve a questa destinazione originaria la struttura a corpo unico.

Proprietà dei Tiepolo e dei Piacentini, la dimora fu acquisita nel 1944 da Francesco Chiminelli, imprenditore del settore conciario, che si fece carico del meticoloso restauro di una proprietà compromessa dal tempo e dalle guerre.

La porzione dominicale di Villa Chiminelli, d’ispirazione palladiana, consta di un seminterrato adibito a cantina, un piano nobile rialzato e uno spazio sovrastante utilizzato come deposito di granaglie.

Gli affreschi di Benedetto Caliari, fratello del Veronese, le statue ispirate alle quattro stagioni, i soffitti decorati e la disposizione dei vani nella zona padronale confermano come la villa fosse un privilegiato luogo di loisir ove i proprietari e i loro ospiti si ricreavano dedicandosi alle cacce, alle lettere, alla musica e alla vita sociale.

Le pertinenze aggiunte fra il Seicento e l’Ottocento, fra queste una barchessa a due piani, confermano come la villa fosse non soltanto un luogo di villeggiatura, ma anche un’efficiente azienda agricola. “Oggi” prosegue l’arch. Bergamin “i campi vedono una porzione a vigneto e circa ottanta ettari coltivati a mais e foraggere secondo il criterio corretto della rotazione agraria”.  

L’oratorio con un altare ligneo quattrocentesco, il ciclo pittorico riproducente le quattro virtù cardinali, le immagini della Madonna e San Gerolamo sono soltanto alcune delle innumerevoli testimonianze della profonda religiosità espressa nei secoli dai proprietari della magione.

Soffermandosi ad ammirare i suggestivi scorci del giardino all’italiana, osservando le cucine e il tradizionale brolo (il frutteto) si può avere un’idea di quella che fosse la vita quotidiana di proprietari e maestranze nella tradizionale villa veneta.

I tre musei allestiti nelle pertinenze rustiche e dedicati all’etnografia, alla cultura contadina e all’arte conciaria restituiscono il vivido affresco di un passato fatto di lavoro, sacrifici, tradizioni e valori, orgogliosamente custodito fra le storiche mura di Villa Chiminelli.

(Autore: Marcello Marzani)
(Foto e video: Qdpnews.it)
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