Continuano le iniziative a sostegno della candidatura Unesco delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene. Lo scorso venerdì 7 dicembre 2018, infatti, durante le iniziative per la manifestazione valdobbiadenese “Un futuro da costruire. Villa dei Cedri al centro di una riflessione comune“, si sono spese importanti parole per sottolineare l’impegno nel voler proseguire nelle tappe di avvicinamento a questo importante riconoscimento internazionale. Durante la mattinata, infatti, c’è stata la presentazione pubblica del disciplinare tecnico relativo alla candidatura.
L’architetto Leopoldo Saccon, uno dei relatori intervenuti per fare il punto della situazione sulla candidatura Unesco, ha dichiarato: “In Bahrein il comitato che sta seguendo la candidatura ha spiegato che il territorio merita di essere candidato, ma il dossier deve avere un ulteriore approfondimento. Dobbiamo completare il disciplinare tecnico“.
“Abbiamo rivisto gli aspetti principali di questo paesaggio culturale – prosegue l’architetto Saccon – e va detto che è un paesaggio evolutivo, non fossile, e con un’economia molto vitale. Quello che è importante far capire è che si tratta proprio di un paesaggio culturale che è partito da un paesaggio naturale. Ancora oggi il 40% del territorio è comunque occupato da boschi, ma ci sono parti troppo industrializzate non in armonia con il resto dell’ambiente.”
“Nel rapporto Unesco – conclude Saccon – si riconosce il fatto che alcune zone sono sicuramente di valore e presentano tutti i criteri per concorrere a Patrimonio dell’Umanità. Altre zone hanno solo alcuni criteri di quelli che vengono richiesti mentre ci sono aree, presenti nel progetto originario, che non hanno nessuno dei criteri necessari. Susegana, per esempio, presenta una storia economica molto diversa dal resto degli altri paesi, anche se ha un paesaggio significativo. Abbiamo riperimetrato il tutto e ridotto l’area della core zone dei paesi interessati dalla candidatura. Il progetto comunque va avanti: il prossimo 14 dicembre ci sarà un tavolo tecnico per riflettere sul lavoro che ancora ci aspetta”.
La core zone rappresenta l’area candidata in senso stretto, dove si trova il bene tutelato, mentre la buffer zone è quella porzione di territorio che presenta una diretta influenza sulla core zone e che per questo rientra di diritto all’interno della candidatura Unesco. Al momento, ad essere “declassati” dalla core alla buffer zone, oltre Susegana ci sarebbero anche San Pietro di Feletto e Conegliano, per via di una conformazione diversa delle colline.
“L’importante è raggiungere insieme l’obiettivo – dichiara a tal proposito il sindaco di Susegana, Vincenza Scarpa – Se il territorio raggiungerà il riconoscimento Unesco, poco importa che il singolo Comune si trovi nella core o nella buffer zone, perché le ricadute saranno benefiche per tutto l’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità”.
(Fonte: Andrea Berton e Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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