Odore di plastica bruciata nel cuore della notte: è quello che sentono da tempo numerosi valdobbiadenesi che ieri si sono confrontati anche nei social su questo fastidioso problema.
“Chiedo agli abitanti di Valdobbiadene – scrive un cittadino nel principale gruppo Facebook del paese -, zona Funer, San Vito e Ron, se anche voi sistematicamente, verso le ore 4/4.30, sentite puzza di plastica o copertoni bruciati. Si protrae da molto tempo. Volevo capire se la sento solo io. La cosa strana, che mi fa pensare, è l’orario puntuale. Impossibile dormire con le finestre aperte”.
Tante persone hanno confermato di sentire da tempo lo stesso odore che, in alcuni momenti, rende l’aria letteralmente irrespirabile.
“Anche la scorsa estate avevo ricevuto questa segnalazione – spiega il sindaco Luciano Fregonese – tra fine agosto e i primi giorni di settembre. Avevamo fatto degli accertamenti con il personale del Comune, trasmettendo la segnalazione ai Carabinieri forestali che avevano fatto dei sopralluoghi. Purtroppo, non è stata individuata l’origine di questi odori acri, molto simili alla plastica bruciata”.
“Nel periodo invernale non ho ricevuto altre segnalazioni – continua -, probabilmente perché questi odori si sentono di più d’estate quando c’è chi dorme con le finestre aperte. Ieri ho ricevuto una nuova segnalazione da parte di un residente di Funer. L’ho inoltrata all’Ufficio Ambiente del Comune e ho contattato i Carabinieri forestali. Essendo probabile che l’odore provenga da un luogo fuori da Valdobbiadene, abbiamo provveduto a mandare la segnalazione anche all’Arpav, che potrà fare delle indagini più approfondite”.
Il sindaco di Valdobbiadene conferma che l’odore viene sentito soprattutto a Funer e a Ron, tra le 3 e le 4.30 del mattino.
“È una sensazione sgradevole – conclude Fregonese -, capisco le lamentele dei residenti. Assicuro che i controlli continuano ad essere fatti, ma per fenomeni del genere non è facile individuare la fonte. Mi sentirei quasi di escludere il classico bruciamento che avviene di giorno, facilmente visibile per il colore biancastro/nerastro. Poi di notte diventa tutto più difficile. Ci auguriamo che, grazie all’intervento di Arpav, si possano fare analisi più approfondite, incrociando informazioni in un territorio più ampio. Noi abbiamo fatto il possibile e speriamo di risolvere il problema”.
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