Sembrava una triste realtà da affrontare per gradi, ma in questi giorni negli uffici postali è arrivata la doccia fredda: da lunedì 21 maggio la posta sarà ufficialmente consegnata a giorni alterni con direttiva nazionale in molti Comuni italiani. Ciò non bastasse, ci sarà anche un taglio radicale dei dipendenti.
Una duplice notizia molto dolorosa che questa mattina, giovedì 10 maggio, alle 7.15, ha causato il grave malore ed il trasporto in ambulanza di un dipendente postale dell’ufficio di Valdobbiadene. L’uomo, appena letta la comunicazione giunta dalla sede centrale, si è accasciato a terra privo di sensi, non respirava e non si muoveva. Immediato l’intervento dei sanitari in viale Mazzini, che hanno condotto l’uomo in ospedale per sottoporlo ai necessari accertamenti.
Il problema resta ed i dipendenti di Poste Italiane si sentono poco tutelati dai loro stessi sindacati; tanto più che, a loro parere, la cittadinanza, volutamente, è stata poco informata su quest’importante riordino strutturale imposto dall’alto ai piccoli Comuni. Molto hanno fatto le amministrazioni comunali trevigiane, coordinate dall’Anci provinciale presieduta da Mariarosa Barazza, ex sindaco di Cappella Maggiore, e dalla Regione Veneto per impedire la riorganizzazione della consegna della corrispondenza e la chiusura di numerosi uffici dei centri frazionali.
Quanto accaduto a Valdobbiadene questa mattina, però, da quanto riferiscono i dipendenti di viale Mazzini, è il secondo incidente sul lavoro, a livello nazionale, in pochi giorni. La strada è in salita: a Valdobbiadene il numero dei postini sarà ridoto da 8 a 4, situazione simile a Miane e, in generale, il “taglio” dei lavoratori sarà quasi ovunque della metà. I dipendenti postali non intendono arrendersi e, infatti, il 25 maggio prossimo, sarà organizzato uno sciopero generale dei sindacati di base per contestare quest’ennesima decisione imposta dall’alto, a lungo lasciata in sospeso tra rinvii e ricorsi.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
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