Intorno alle ore 23 di ieri, giovedì 13 aprile, è arrivata con trasporto eccezionale all’Olympos di Valdobbiadene la grande “V” realizzata dallo scultore e pittore Simon Benetton, mancato nel 2016.
Presenti il sindaco Luciano Fregonese, l’assessore al turismo Marco Miotto, Artur Valerio, direttore del Museo Simon Benetton, oltre alla Protezione civile Ana che ha supervisionato le operazioni.
L’opera, alta circa 10 metri, è stata posizionata a terra nel parcheggio retrostante l’Olympos e sarà collocata all’interno della futura rotatoria che verrà realizzata tra l’SP2 e SP28.
“Con quest’opera – commenta il sindaco Fregonese – Simon Benetton ha voluto omaggiare Valdobbiadene e tutto il territorio al quale ha voluto molto bene e dal quale è stato apprezzato. È una delle sue ultime creazioni prima della morte. Ringrazio la società Ram – Spagnol che ha concesso al Comune di Valdobbiadene il posizionamento temporaneo per circa una decina di mesi: si tratta del tempo necessario per completare la progettazione esecutiva, fare l’appalto e poi procedere alla realizzazione dei lavori della futura rotatoria”.
“La rotatoria avrà un diametro di 40 metri con un’aiuola centrale del diametro di 26 metri – conclude -. Al centro della rotatoria sarà eretta la grande ‘V’ del maestro Benetton. Ringrazio anche la Galleria D’Arte Valerio, in particolare Artur, che ha fortemente voluto che quest’opera venisse installata a Valdobbiadene. In tutti questi anni ci ha sempre creduto e quello di ieri è un passo in avanti importante. Quest’opera darà il benvenuto a chiunque entrerà a Valdobbiadene perché sarà visibile da via Erizzo, a centinaia di metri di distanza, in tutta la sua maestosità ed eleganza”.
“Nel 2012 – spiega Valerio – il maestro Benetton ha concepito un monumento per Valdobbiadene che rappresenta il suo tessuto sociale. Sono tante ‘V’ a spina di pesce che si uniscono in sezione in un’unica grande ‘V’. Le ‘V’ parlano di vita, di vite, di vittoria del progresso, di Valdobbiadene e di volontà di credere, che è il titolo dell’opera. La volontà di un territorio e dei suoi cittadini di riconoscersi in un unico simbolo”.
“Oggi le colline di Valdobbiadene sono Patrimonio Unesco – aggiunge – ma già nel 2012 il maestro Simon, con lungimiranza, aveva capito che questo paese aveva bisogno di un’icona nella quale i cittadini e il grande turismo possano riconoscere un’identità unica. È davvero un grande orgoglio per la nostra famiglia: noi abbiamo lavorato con il maestro Benetton per oltre 10 anni”.
“Tra le tante mostre e le varie iniziative culturali – conclude -, questo è stato il progetto più importante che abbiamo portato avanti con lui, sicuramente quello più desiderato e sudato, sia dal maestro che da tutti noi. È stato completato nel 2016, pochi mesi prima della sua morte”.
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