Stop ai lavori della scuola di San Pietro di Barbozza, la società Cofam: ritardo dovuto solo al Comune

Riceviamo dalla società romana Cofam Srl questa replica all’articolo (qui) pubblicato da Qdpnews.it  lo scorso giovedì 4 ottobre 2018 in merito alla rescissione del contratto d’appalto per il mancato rispetto del crono-programma dei lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico della scuola elementare “Padre Angelo Codello” di San Pietro di Barbozza a Valdobbiadene, e pubblichiamo:

A difesa del proprio buon nome e del proprio operato, la società Cofam, appaltatrice dei lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico della scuola elementare “Padre Angelo Codello” di San Pietro di Barbozza a Valdobbiadene, spiega di seguito le reali ragioni che hanno causato i ritardi nell’esecuzione dei lavori, poi conclusosi con la risoluzione contrattuale tra la società e il Comune.

Il 6 marzo scorso veniva stipulato con il Comune di Valdobbiadene il contratto di appalto per un importo netto di 474 mila e 253 euro di cui 453 mila e 753 per l’esecuzione dei lavori e 20 mila e 500 per gli oneri della sicurezza.

Nella stessa data veniva sottoscritto il verbale di consegna dei lavori che dovevano essere ultimati in 240 giorni e dunque entro il primo novembre 2018.

Fin dall’inizio il cantiere è stato caratterizzato da fatti ed eventi che hanno caratterizzato una situazione patologica del rapporto contrattuale determinata esclusivamente dal Comune di Valdobbiadene, infatti in data 20 marzo 2018, a soli 14 giorni dal verbale di consegna dei lavori, durante le demolizioni dei controsoffitti in cartongesso la società ha rinvenuto materiale coibente non previsto nel progetto esecutivo posto a base di gara.

Immediatamente la società ha provveduto ad informare il Comune, sigillando il materiale in questione e allontanando il proprio personale dipendente, inviando una campionatura del materiale rinvenuto al locale laboratorio analisi al fine di caratterizzare il materiale in questione e a scongiurarne l’eventuale pericolosità anche in funzione del fatto che fino a poco tempo prima dell’inizio dei lavori la scuola era regolarmente frequentata da alunni di piccola età.

In data 5 aprile 2018 il laboratorio analisi, purtroppo, ha confermato che il materiale rinvenuto nei controsoffitti in cartongesso della scuola da Cofam è risultato rifiuto cancerogeno (HP7), esito comunicato subito al Comune.

Solo quattro giorni dopo e ben venti giorni seguenti la comunicazione del 20 marzo, il Comune ha erroneamente redatto il verbale di sospensione parziale, in quanto in realtà la sospensione doveva intendersi totale.

Il 29 maggio il Comune, dopo aver eseguito a proprie cure e spese la bonifica della scuola dal materiale cancerogeno, ha redatto il verbale di ripresa dei lavori, sottoscritto con riserva da Cofam anche per il fatto che il predetto verbale era privo delle necessarie certificazioni attestanti la corretta bonifica della scuola stessa e la certezza della non presenza di fibre cancerogene aerodisperse.

Il 3 settembre scorso, circa due mesi prima della scadenza contrattuale prevista per il primo novembre e comunque soggetta a protrazione in virtù, tanto per cominciare, della sospensione dei lavori di aprile, il Comune, nonostante l’autorizzazione ai getti in calcestruzzo previsti per la prima settimana di settembre, ha comunicato la rescissione contrattuale suscitando enorme stupore nella società appaltatrice.

Oltre questa grave vicenda, ulteriori e molteplici note critiche sono da muovere al progetto esecutivo a cominciare dalle carpenterie metalliche antisismiche progettate che mal si inserivano nelle preesistenti fondazioni oltre ad ulteriori criticità.

E’ evidente che il ritardo accumulato dall’appalto in questione è esclusivamente attribuibile al Comune di Valdobbiadene e a nulla è valsa tutta la professionalità e la collaborazione profusa da Cofam.

E’ chiaro che tutta questa vicenda sarà portata all’attenzione del Tribunale adito per la tutela dei propri diritti e il ristoro di tutti i danni patiti e patendi causati non certo per colpa della società appaltatrice.

Dimitri Minerva
Responsabile tecnico di Cofam Srl

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