Anche a Valdobbiadene colpiscono i furbetti dei cataloghi, rappresentanti e incaricati che, dietro falsi sconti su vendite di prodotti quali materassi, pentole e dispositivi terapeutici, fanno firmare contratti che i malcapitati neanche si rendono conto di sottoscrivere, impegnandoli così in acquisiti dal peso di diverse migliaia di euro.
Questa volta vittima della tentata truffa, avvenuta ieri mattina mrtedì 19 gennaio, è stata una signora residente a Valdobbiadene che si è vista suonare il campanello da una incaricata di una ditta di Roma con la pretesa di arrivare a conclusione di un contratto firmato nel dicembre 2020.
“Quasi un mese fa – spiega la signora E.B. – ricevetti la visita da parte di un rappresentante di un consorzio di aziende venete in difficoltà che, visto il periodo di crisi da Covid-19, promuoveva i loro prodotti attraverso un catalogo porta a porta, dicendo che avrei beneficiato di diversi sconti nel caso mi fossi registrata all’interno del circuito di vendite, mi fece firmare un modulo rigorosamente senza impegno di acquisto, per effettuare la registrazione e per beneficiare delle scontistiche”.
Il primo rappresentante, arrivato alla porta a dicembre, in realtà fece firmare alla signora non una semplice registrazione ma in realtà un vero e proprio contratto, nel quale compariva in piccolo una clausola recapitante l’obbligo di impegno per un acquisto di 3700 euro + iva, nonostante avesse assicurato che non sussisteva alcun obbligo di acquisto e che dopo qualche mese, in caso di nessun articolo comprato, la registrazione veniva cancellata.
Solo ieri, al momento della seconda visita da parte dell’incaricata dell’azienda, la signora si è accorta della possibile truffa, scoprendo amaramente l’esistenza di un contratto secondo il quale sarebbe stata obbligata ad effettuare, quello stesso giorno, l’acquisto dei prodotti per la cifra di 3.700 euro, come previsto da una clausola contrattuale.
Accortasi dell’inganno la signora e i figli, increduli dell’accaduto, hanno avvertito subito i carabinieri di Valdobbiadene, i quali, giunti sul posto, hanno aiutato a far desistere l’astuta venditrice dalla conclusione del contratto.
“Mi sono sentita veramente in gabbia – racconta la vittima – la falsa venditrice, conscia di avere di fronte una comune donna e non un avvocato, ha fatto leva con pressioni e minacce legali se non avessi rispettato i termini contrattuali, voleva a tutti i costi che effettuassi la scelta di articoli altrimenti sarei incorsa in un procedimento legale per inadempienza contro l’azienda per decine di migliaia di euro; stavo per firmare quando fortunatamente sono arrivati i carabinieri e mio fratello che hanno caldamente invitato la venditrice ad andarsene”.
Alla fine, ormai smascherata dai famigliari e dai carabinieri, la donna ha stracciato il contratto, annullandolo di fatto, e la vittima si è vista recapitare dopo qualche ora una mail dall’azienda con la disdetta ufficiale.
(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
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