Valdobbiadene, quando parlano le pietre: al via la prima mostra all’ex opificio della Villa dei Cedri

Valdobbiadene ha una storia contadina di cui deve andare orgogliosa rivalutando la figura del contadino stesso, immerso in un paesaggio naturalistico e circondato da un’archeologia rurale che deve tornare ad essere valorizzata, conosciuta e apprezzata dai cittadini e dai turisti.

Questo è sicuramente uno degli obiettivi della mostra “Parlano queste pietre” inaugurata ieri, domenica 2 giugno 2019, nei nuovi spazi dell’ex opificio della Villa dei Cedri di Valdobbiadene, il cui piano centrale è stato riaperto al pubblico lo scorso sabato 18 maggio. Anche se il piano interrato e superiore risultano completati solo a livello strutturale, mancando alcune finiture, il piano centrale può essere già sfruttato per mostre temporanee o altre iniziative, in attesa della futura apertura del laboratorio multimediale del paesaggio di Valdobbiadene.

Dal primo giugno 2019 al prossimo 15 settembre, intanto, tutti gli appassionati di storia contadina potranno visitare una mostra fotografica che cercherà di raccontare l’eredità archeologica rurale di generazioni di donne e di uomini che hanno trasformato le colline di Valdobbiadene da semplici luoghi di campagna a fonte principale della ricchezza e del benessere di uno dei primi distretti industriali d’Italia.

Il problema, come ha sottolineato Miro Graziotin, curatore della mostra, è quella prassi recente che ha fatto sì che concentrassimo l’attenzione di tutti sul prodotto principe del territorio, il Conegliano Valdobbiadene Docg, rischiando di trascurare la storia e l’identità di un sistema sociale e imprenditoriale che ha costruito la sua forza sul lavoro dei contadini, spesso bistrattati dalla cultura dominante dell’ultimo periodo.

PARLANO QUESTE PIETRE dos

Ne è consapevole il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, presente all’inaugurazione insieme all’assessore uscente alla cultura di Valdobbbiadene, Martina Bertelle, che ha ricordato l’importanza per Valdobbiadene di alcuni materiali e di diversi elementi naturali fondamentali per la storia dell’uomo e per quella di quest’area: la pietra, la terra e l’acqua.

La pietra di Molera cavata nelle valli a sud del Follo, località di Valdobbbiadene, il Biancone delle valli prealpine, il tavolame di castagno delle nostre montagne, la ferramenta realizzata dai fabbri di Santo Stefano: tutti elementi celebrati nelle foto e negli allestimenti presenti nel suggestivo percorso della mostra. Protagonisti i fotografi Arcangelo Piai e Corrado Piccoli, le cui foto sono state in grado di concretizzare quella volontà di ridare la giusta dignità alla storia contadina e all’archeologia rurale di Valdobbiadene.

Durante l’inaugurazione, l’architetto Giovanna Carla Maddalosso, responsabile dei lavori pubblici per il Comune di Valdobbiadene, ha spiegato come l’ex opificio della Villa dei Cedri di Valdobbiadene tornerà gradualmente ad essere un punto di riferimento per i valdobbiadenesi, grazie al prezioso lavoro di recupero di una struttura dalle grandi potenzialità turistiche e culturali.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® Riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati