Valdobbiadene, resti di pavimentazioni “antiche” emergono dagli scavi in piazza Marconi. Il sindaco: “Attendiamo il parere della Soprintendenza”

Non uno ma ben due resti di pavimentazioni antiche sono “riaffiorate” durante gli scavi per i lavori di riqualificazione di piazza Guglielmo Marconi a Valdobbiadene.

Grande lo stupore dei cittadini appassionati di storia valdobbiadenese, rimasti incantati davanti alle lastre di pietra chiara emerse durante i lavori che stanno interessando l’”agorà” cittadina e la viabilità circostante.

L’intervento di riqualificazione di piazza Marconi continua ad essere al centro dell’attenzione dei valdobbiadenesi e di tutte le persone che, per motivi differenti, sono legate ad uno dei simboli più importanti del paese.

Il sindaco Luciano Fregonese ha spiegato che la presenza degli archeologi durante gli scavi era stata prevista già al momento dell’approvazione del progetto esecutivo, e che la scoperta di questi manufatti non è una vera sorpresa.

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Si tratta dei resti di pavimentazioni che risalgono a periodi differenti – spiega il primo cittadino di Valdobbiadene – Quella davanti alla banca sembra sia dei primi anni del Novecento, ma sono stati trovati anche dei resti di pavimentazioni e canalizzazioni del 1600. Prima di ogni valutazione, però, dobbiamo attendere il pronunciamento della Soprintendenza, alla quale gli archeologi hanno già inviato tutta la documentazione”.

“Entrambe le pavimentazioni sono state danneggiate durante i lavori che hanno interessato la piazza di Valdobbiadene dopo gli anni Sessanta – continua – In attesa di capire cosa ci dirà la Soprintendenza, al momento confermo la tempistica del 7 dicembre per l’apertura della piazza e il ripristino della viabilità in via Piva e viale Vittoria. Oggi abbiamo avuto un confronto con gli archeologi e probabilmente le pavimentazioni saranno messe in sicurezza e coperte su indicazione della stessa Soprintendenza”.

“Aspettiamo la prossima settimana – conclude – Nel caso in cui fosse necessario coprire le pavimentazioni, quello che vorrei fare è avere un’autorizzazione dalla Soprintendenza a utilizzare i rilievi e le immagini dei ritrovamenti per creare un pannello e un totem multimediale che mostrino questi ritrovamenti e ne raccontino la storia”.

Per ora tutte le valutazioni vanno spostate nel tempo, anche se questa scoperta ha suscitato molta curiosità nei valdobbiadenesi che attendono con ansia di tornare a rivivere la loro piazza.

(Foto: per gentile concessione dell’architetto Rosy Gatto).
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