L’incontro pubblico (nella foto) all’auditorium “Giorgio Lago” di martedì scorso a Vazzola si è rivelato molto acceso. Molte le tensioni fra i genitori, nonostante l’invito alla pacatezza e al confronto da parte dei rappresentanti comunali e aziendali.
La polemica, sfociata dopo un attacco della minoranza vazzolese qualche giorno fa (qui l’articolo), riguardava la diffida pervenuta per vie legali al Comune da parte del Comitato Mensa scolastica (qui l’articolo): secondo quanto appreso dal testo, i locali sarebbero inadeguati e presenterebbero numerosi difetti pericolosi o semplicemente inadatti al numero di studenti coinvolti durante il pranzo, inoltre commenti negativi anche sul servizio di distribuzione e il menù offerto dall’azienda.
“Questa riunione serve per chiarire gli aspetti tra l’amministrazione comunale, l’azienda e i genitori – ha esordito il sindaco Pierina Cescon (nella foto) – la diffida che ci è pervenuta è aggressiva ed eccessiva: quando se ne scrive una, è bene farla firmare dai responsabili e allegare una missiva più dialogata. Da parte del Comune ci sarà difesa in ogni sede”.
“I locali, diversamente da come indicato nella diffida, sono perfettamente idonei perché costruiti secondo riferimenti di legge – ha proseguito il primo cittadino – inoltre la gara d’appalto, gestita dalla provincia, è stata legittimamente vinta da Ladisa, che si è rivelata conveniente per gli ingredienti di qualità che anche per i costi inferiori rispetto al precedente servizio, cosa gradita non solo al Comune ma anche ad alcune persone”.
Molto dilungato il confronto sugli spazi in comune a scuole elementari e medie, che vedono la doppia turnazione degli alunni e che verrà risolto al più presto dopo un confronto con la scuola sugli orari. E proprio per far fronte ad altre esigenze nel servizio, è stato implementato il numero di addetti da uno a due ed effettuata la seconda turnazione della consegna di cibo per evitare che venga servito tiepido o freddo.
Di tutt’altra natura è stato invece il confronto con Ladisa, l’azienda addetta al servizio mensa, rappresentata da Cesare Pitto e la dietista aziendale Monica Maggesi, i quali hanno spiegato il lungo iter normativo al quale la stessa azienda si attiene per effettuare la distribuzione dei pasti, il cui menù è stato approvato non solo dall’Ulss 2 (anche rispetto alle porzioni), ma anche verificato dal presidente del Comitato Genitori, Stefano Cuzziol, che ha visitato personalmente gli stabilimenti e letto la lista ingredienti prima di iscrivere il figlio al servizio mensa.
Particolarmente acceso è stato il dibattito sulla qualità del cibo: testimonianze fotografiche hanno infatti ritratto diversi corpi estranei nei piatti degli alunni; le segnalazioni, che non sono giunte all’azienda probabilmente per motivi dovuti a difficoltà di comunicazione, pare non fossero state sempre effettuate dal corpo docente ivi presente.
Di conseguenza, la ditta, assumendosi la responsabilità dell’accaduto, si è impegnata nel fare i dovuti controlli invitando inoltre il comitato mensa a visitare il centro di cottura. “Il Comune è pronto a cercare una soluzione, che possiamo individuare insieme – ha concluso Cescon – risolviamo le necessità sulla base delle risorse disponibili. Siamo partiti in tempi record, il termine ultimo era a fine agosto. Abbiamo realizzato gli ultimi interventi durante tutto il mese pur di iniziare in tempo”.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
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