Alex, Carabinieri di nuovo sul Piave e all’abbazia: si cerca l’arma del delitto

Carabinieri di nuovo sul Piave e all’abbazia: si cerca l’arma del delitto

Nuovo sopralluogo dei Carabinieri del Comando provinciale di Treviso a Vidor. Gli uomini del reparto investigativo, a più di una settimana dal ritrovamento del corpo di Alex Marangon, sono ritornati sulle sponde del fiume Piave, zona dove probabilmente il barista venticinquenne di Marcon è stato colpito a morte.

I Carabinieri a Vidor

Gli investigatori analizzeranno strapiombi e burroni per vedere se, nelle zone dell’abbazia di Vidor, siano presenti luoghi che possano essere compatibili con una caduta del venticinquenne.

L’autopsia è stato il punto di svolta di questo giallo, con l’esame autoptico svolto dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto che ha riscontrato gravi traumi sul corpo di Alex. Uno in particolare, al cranio, lo avrebbe stordito al punto tale che, anche se non caduto (o gettato) in acqua, gli avrebbe comunque causato la morte.
 
È proprio su questa ferita che si stanno concentrando le indagini dei Carabinieri di Treviso che in mattinata stanno setacciando le zone vicine all’abbazia (quelle che dai residenti viene chiamata la spiaggia “dello Sgirlo”) alla ricerca dell’arma del delitto. Il venticinquenne potrebbe essere stato colpito più volte con un bastone o una pietra e, agonizzante, gettato in acqua.

I Carabinieri stanno anche pattugliando i vari ingressi della villa mentre all’interno sono presenti anche i colleghi del reparto scientifico dell’Arma. All’abbazia è entrato anche il sostituto procuratore Giovanni Valmassoi.

Ma il sopralluogo, a cui ha partecipato anche il medico legale Alberto Furlanetto, è servito anche agli investigatori (e allo stesso anatomopatologo) per farsi un’idea sui luoghi e sui movimenti che sono stati raccontati loro dai partecipanti alla serata in cui il giovane ha perso la vita.
 
La forte corrente che caratterizza questo punto del Piave avrebbe poi fatto il resto, con Alex che, una volta morto annegato, è stato trasportato per molti chilometri fino all’isolotto di Ciano del Montello dove venne individuato dall’elicottero dei Vigili del Fuoco.
 
Non è escluso che i Carabinieri controllino anche quella zona del Piave con la speranza che, come abbia trascinato il corpo, la corrente abbia portato fino a Ciano anche l’arma del delitto. I militari hanno anche cercato tracce di sangue per far luce su quelle tre ore di buio in cui Alex sarebbe stato ucciso e gettato nel fiume.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata)
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