Sta prendendo il via un importante intervento di restauro per la Cattedrale di Vittorio Veneto: sono ben visibili i ponteggi che coprono interamente la facciata del tempio di Ceneda e segnalano imminenti lavori di restauro.
Si profila dunque una fase importante di manutenzione edilizia straordinaria per la chiesa madre della diocesi, gioiello architettonico in stile neoclassico che custodisce le spoglie del patrono San Tiziano ed è considerato l’emblema della comunità ecclesiale tra Piave e Livenza.
“Assieme al campanile, la chiesa sarà oggetto di restauro nella parte esterna – spiega l’architetto Fabio Nassuato, incaricato per il progetto e la direzione dei lavori della cattedrale, che sta operando in sinergia con il collega architetto Pietro Beghetti, il quale segue in parallelo l’intervento al campanile -: le due strutture appartengono ad epoche diverse, perché la facciata della chiesa risale al 1917, mentre il campanile aveva subìto il parziale crollo e quindi rifacimento a causa del terremoto avvenuto nel 1936”.
“La grande difficoltà che andremo ad affrontare – prosegue – è il tema della lettura degli interventi e dei conoscimenti delle rifiniture che nel corso del tempo si sono alternati, e quindi comprendere come declinare al meglio il lavoro di conservazione”.
“L’operazione si trova attualmente nella fase di allestimento del cantiere – continua Nassuato – e stiamo eseguendo un percorso complesso di analisi chimico-fisiche in un laboratorio specializzato, verifica di tutte le componenti materiche, nonché una serie di indagini conoscitive sui tipi di degrado che ci sono. Tra circa un paio di settimane, quando avremo raccolto tutti i dati, sia sulle stratigrafie che abbiamo fatto, sia con le analisi in laboratorio, e poi con il riscontro diretto, saremo in grado di poter formulare la linea corretta da perseguire per un’azione di conservazione adeguata e corretta, che poi deve essere ovviamente verificata in sede di cantiere con la Soprintendenza”.
Già definiti anche i tempi dell’intervento, che si snoderà attraverso i prossimi mesi del 2022: il completamento dei lavori è quindi previsto entro la fine dell’anno.
La facciata, costruita in pietra d’Istria nella parte basamentale e in pietra di Vicenza e di Nanto nella parte superiore, muterà aspetto: “Si tratta di un intervento che cambierà il volto della cattedrale – anticipa Nassuato – perché quello che oggi vediamo è il risultato dell’azione di decenni degli agenti atmosferici sulle finiture originali, considerando inoltre che i materiali utilizzati risalgono a oltre un secolo fa”.
Novità in vista anche per la torre adiacente la chiesa: “Un anno fa – conclude – il campanile è stato oggetto di distacco di alcune porzioni di supporto, sia originari sia più recenti, di intonaco, e per questo ci sarà anche una fase di consolidamento”.
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