Caldo eccessivo, piogge torrenziali: il punto del giovane meteorologo di Vittorio Veneto Andrea Costantini

Negli ultimi mesi il tempo atmosferico è stato al centro dell’attenzione della stampa e non solo, per le temperature anomale rispetto ai livelli tradizionali e per la violenza delle perturbazioni che ha causato non poche difficoltà, in special modo poche settimane fa nel bellunese.

A fare il punto della situazione è Andrea Costantini (nella foto),  giovane vittoriese con una laurea in Fisica dell’atmosfera e Meteorologia conseguita all’Università di Bologna e con la qualifica di tecnico meteorologo certificato (qui l’articolo).

Costantini spiega che per poter fare delle comparazioni sull’andamento meteorologico, si debba sempre prendere in considerazione un intervallo temporale di 30 anni come metro di misura: nel nostro caso è il periodo tra il 1980 e il 2010 l’arco temporale di riferimento.

“Abbiamo assistito ad un’estate e a un autunno molto caldi – ha iniziato Costantini – e non è sempre stato così. Si tratta di cambiamenti su larga scala, dovuti al riscaldamento antropico, ovvero derivante dalle attività umane”.

“Tuttavia le temperature muteranno a causa di un vento proveniente dall’est della Russia – ha continuato il giovane meteorologo – con neve a bassa quota. Sicuramente, però, non abbiamo avuto il classico mese preinvernale come dovrebbe essere novembre”.

Se questa è la situazione odierna, sicuramente si alternano numerosi quesiti su quanto ci attenderà in futuro, una preoccupazione necessaria per capire quali precauzioni debbano essere adottate. “Fra 10 anni – ha spiegato Costantini – il clima sarà ancora più caldo ed è un meccanismo dovuto al riscaldamento antropico che non può essere arrestato in poco tempo, ma sono necessari dei decenni. Mentre un tempo era normale avere un Natale nevoso, succederà in futuro che la neve in pianura scenderà a intervalli di 5-10 anni”.

Tanti interrogativi, però, riguardano anche la spaventosa perturbazione che si è abbattuta in Veneto, specie sul bellunese, con conseguenze che sono a tutti tristemente note. Anche su questo punto Costantini ha una spiegazione da fornire: “Il Mar Adriatico era molto caldo e un vento di scirocco ha soffiato da sud-est sul mare, provocando un certo livello di calore e umidità. Tanta umidità – ha proseguito il meteorologo – si è diretta verso le montagne, dove ha subito un rallentamento che ha causato queste violente precipitazioni. In pianura le precipitazioni sono state pari a un decimo a quelle che si sono abbattute in montagna”.

“Non è possibile sostenere fin da ora se si verificheranno altri episodi analoghi – ha concluso Costantini – perché la meteorologia è in grado di prevederli circa 7-10 giorni prima. Tuttavia c’è da sottolineare come tutto ciò che è avvenuto era stato annunciato”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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