Canone patrimoniale per edifici di culto con valore artistico e architettonico: “Sì” unanime alla modifica del regolamento proposta dalla minoranza

Il consiglio comunale di lunedì ha discusso la “modifica al regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria di cui alla legge 160/2019 commi 816-836”, come da mozione dei consiglieri di minoranza Giulio De Antoni, Barbara De Nardi, Marco Dus e Roberto Tonon.

La delibera riguardava la modifica dell’articolo 3, punto 2 del vigente regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, inserendo dopo le parole “su monumenti cittadini” le seguenti “ed edifici di culto aventi interesse storico e/o artistico”. Inoltre si chiede di dare atto che il suddetto regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria, così come modificato con il presidente in atto, entrerà in vigore il 1° gennaio 2022. Per concludere si vuole dare atto che è stato acquistato il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

“Nel consiglio comunale del 21 aprile – ha ricordato De Antoni – era stata presentata dall’amministrazione la delibera, e mi era sorta l’idea di chiedere l’estensione dell’esenzione dal pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico che era riconosciuta con questa delibera a una serie di attività, anche agli edifici di culto con un particolare valore artistico e/o architettonico”.

“Avevo presentato un emendamento alla presidenza – ha continuato – c’è stato un approfondimento del tavolo della presidenza e poi, alla fine, mi è stato detto che l’esenzione era già prevista da regolamento in essere. Un successivo approfondimento ha fatto emergere che, effettivamente, con la modifica introdotta il 21 aprile, non si prevedeva l’estensione di questa esenzione all’occupazione del suolo pubblico con i punteggi necessari ad eseguire i lavori di manutenzione straordinaria di questi edifici”.

“Ho pensato, quindi, di riproporre questa mozione che consentirebbe ad alcuni edifici di culto – ha concluso De Antoni – di ottenere l’esenzione di pagamento dell’occupazione nel suolo pubblico, per i lavori di risanamento conservativo che vengono fatti all’interno di questi edifici. Sono luoghi storici che hanno un notevole valore per la città, una meta per le visita da parte sia dei cittadini vittoriesi che dai turisti. E’ un intervento importante che salvaguarderebbe un bene di carattere architettonico e storico promuovendo il turismo a Vittorio Veneto”.

E’ intervenuto nel dibattito il consigliere di maggioranza Mario Rosset: “Non far pagare il canone per l’occupazione del suolo pubblico per i lavori necessari per la ristrutturazione di edifici adibiti a culto o allo svolgimento di attività religiose, ci trova favorevoli”. Il collega di maggioranza Gianni Varaschin ha aggiunto: “C’è stato un malinteso in questa sala il 24 aprile, pensavamo fosse già inserito. Ci trova, ovviamente, favorevoli”.

L’esito della votazione, riguardante la modifica al regolamento sul canone patrimoniale per gli edifici di culto con valore artistico e/o architettonico, ha visto l’approvazione unanime del consiglio.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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