Fumogeni, botte e un motorino contro i tifosi rivali: Daspo per 15 ultras dopo la rissa all’autogrill

Fumogeno acceso in mezzo alle pompe di benzina e provato a spegnere sul collo di un tifoso rivale (ricoverato poi in ospedale), cinture e aste di bandiere usate come armi, persino un motorino del peso di 180 chili sollevato e scagliato contro un giovane già a terra.

È lo scenario di violenza andato in scena lo scorso 19 luglio nell’area di servizio “Cervada Est” dell’autostrada A27, dove circa una trentina di ultras del Padova e del Venezia Calcio si affrontarono in una rissa selvaggia durata circa 15 minuti.

A seguito di quell’episodio, il Questore di Treviso Alessandra Simone ha emesso 15 provvedimenti di D.A.SPO. nei confronti di altrettanti tifosi residenti nelle province di Venezia, Padova e Verona, ritenuti responsabili di aver preso parte agli scontri.

L’indagine, condotta dagli uomini della Digos della Questura di Treviso, ha permesso di ricostruire con precisione le fasi dell’aggressione e di individuare i partecipanti grazie a testimonianze e filmati, nonostante molti di loro cercassero di nascondere il volto con cappucci e cappellini.

Il gruppo padovano si era diretto verso Sottocastello (Belluno), dove la squadra era in ritiro, mentre i tifosi del Venezia dovevano raggiungere Falcade per assistere a un’amichevole del club lagunare contro il Real Vicenza.

Tra i destinatari dei provvedimenti, due ultras del Padova, di 35 e 26 anni, sono stati colpiti da D.A.SPO rispettivamente di 10 e 7 anni, con aggravante dell’obbligo di firma in occasione delle partite per 7 e 5 anni. Gli altri 13 provvedimenti hanno riguardato tifosi del Venezia, di età compresa tra 23 e 51 anni, con interdizioni da 1 a 5 anni. Per sei di loro, già destinatari di precedenti D.A.S.P.O., era stata richiesta anche la misura dell’obbligo di firma, non convalidata dall’autorità giudiziaria.

Il D.A.S.P.O. rappresenta una misura preventiva fondamentale, che consente di evitare nuovi episodi di violenza negli stadi e in occasione di eventi sportivi, tutelando l’ordine e la sicurezza pubblica. I valori dello sport risiedono nei principi di legalità, lealtà, rispetto e convivenza civile. Nessuna condotta violenta può essere tollerata e la Polizia di Stato continuerà a isolare i violenti per garantire la sicurezza di tutti e proteggere lo sport vero.

(Autore: Simone Masetto)
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