Testare la risposta del sistema di protezione civile in caso di terremoto: Vittorio Veneto ospita domani giovedì e venerdì 29 aprile un’esercitazione regionale di protezione civile nell’ambito del progetto “Crossit Safer” relativo al programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Slovenia 2014-2020.
L’esercitazione, denominata “Vivart2022”, vedrà simulare sul campo specifici scenari legati a un possibile terremoto. Vittorio Veneto non è stata scelta a caso: il suo territorio ricade nella zona di maggiore rischio sismico, la fascia 1.
“All’esercitazione – spiega il sindaco Antonio Miatto – oltre alle forze di protezione civile della nostra città, collaboreranno anche quelle del vicino Friuli Venezia Giulia e della Slovenia. L’esercitazione è finalizzata a testare la risposta tecnica in caso di un terremoto di media intensità con epicentro in città, e a mettere in sicurezza il patrimonio storico-culturale“.
All’esercitazione interverranno Vigili del fuoco, amministrazioni locali e volontari.
Lo scenario principale sarà ospitato a Ceneda, dove si trovano la Cattedrale, il Museo della Battaglia e altri siti di pregio artistico. Per questo la Polizia locale ha istituito dalle 7 di domani giovedì alle 19 di venerdì un divieto di transito (eccetto frontisti) in via Caroli e in piazza XI Febbraio e il divieto di sosta, con rimozione, dalle 7 alle 19 di venerdì in piazza Giovanni Paolo I.
Sempre per consentire lo svolgimento in sicurezza dell’esercitazione, dalle 7 di giovedì alle 19 di venerdì è istituito il divieto di sosta con rimozione in viale Vittorio Emanuele II, tra via Divisione Nannetti e via Dante, e in piazza XI Febbraio a Ceneda.
A una prima scossa, della suddetta magnitudo ipotizzata nella mattinata, ne farà seguito una seconda di minore entità nel pomeriggio.
“Attivati immediatamente Centro Operativo Comunale e Sala Operativa Regionale, uno dei primi elementi che su utilizzeranno per organizzare le necessarie iniziative di soccorso – spiega l’Assessore regionale alla Protezione Civile – saranno i dati con le stime che, come per ogni evento sismico emette nell’immediato l’OGS, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale con cui, come Regione, abbiamo una convenzione, dove si verificheranno i comuni colpiti e si determinerà la portata dell’evento”. Nel caso di questa simulazione saranno trentuno i comuni coinvolti e l’evento sarà definito con danni lievi.
L’esercitazione, organizzata nell’ambito del progetto “CROSSIT-SAFER – Cooperazione Transfrontaliera tra Slovenia e Italia per una regione più sicura”, prevede quindi le prime attività di verifica per individuare la cosiddetta “area rossa”. Parallelamente verranno avviati una serie di sopralluoghi mirati alla verifica della fruibilità di alcuni edifici strategici e rilevanti ai fini del collasso, oltre ad alcune aree di ammassamento soccorritori.
“Avendo il terremoto causato danni ad alcuni edifici di interesse storico e culturale – dettaglia l’assessore regionale – si renderà inoltre necessaria la valutazione speditiva per la verifica dell’agibilità e di rilievo del danno, l’intervento di messa in sicurezza degli edifici, oltre ad effettuare il recupero e trasporto in un deposito sicuro di numerosi beni di interesse culturale”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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