I sottopassi “ritardatari” animano il consiglio comunale. Miatto: “Due anni di rallentamenti, come per altre opere”

Un consiglio comunale ricco di argomenti quello iniziato oggi mercoledì poco dopo le 18.30 con l’appello da parte della segretaria generale Mariarita Napolitano.

Tra gli otto punti all’ordine del giorno c’è anche la discussione con votazione del bilancio di previsione triennale. La seduta si è aperta con l’interrogazione a risposta orale del consigliere di minoranza Giulio De Antoni relativa allo stato dell’arte del progetto di soppressione del passaggio a livello al Km 8 + 550 della linea ferroviaria Conegliano – Ponte nelle Alpi, all’altezza della zona industriale di San Giacomo.

“Più volte ho espresso la mia contrarietà a un’opera che consideravo una cattedrale nel deserto – ha esordito De Antoni -. Un’opera sulla quale sono stati impegnati e investiti oltre un milione di euro in risorse proprie, soldi derivanti da avanzi di amministrazione, soldi fermi da almeno 3 anni: l’opera era già stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche del 2021. Soldi che hanno subìto un’inflazione di circa il 10% oltre a un aumento dei prezzi dei materiali di oltre il 25%. Oltre alla perdita di valore delle risorse impegnate, attorno ai 400 mila euro, c’è anche la responsabilità di non aver provveduto a realizzare con tali risorse altri lavori ben più necessari, come alle piscine o la messa a norma della biblioteca. Alle mie numerose sollecitazioni durante i consigli comunali, mi è stato risposto di non preoccuparmi se i lavori non andavano avanti perché ‘i lavori saranno eseguiti nei termini concordati’. 

Ora siamo arrivati quasi al 31 dicembre 2023, termine indicato e sottoscritto dal Comune per terminare i lavori e, il progetto esecutivo non è stato ancora approvato – continua -.  Apprendo che verranno avviate delle interlocuzioni con Rete Ferroviaria Italiana per ottenere una proroga e non pagare la penale di 6 mila euro al mese. Credo che avvieremo queste interlocuzioni da una posizione di grande debolezza perché quando è stata firmata la convenzione nel 2020 un altro assessore presente diceva che eravamo andati da RFI con il cappello in mano perché effettivamente dovevamo far cambiare e spostare delle cose. Però non siamo ancora riusciti a realizzare la convezione sottoscritta dalla precedente amministrazione Tonon che prevedeva il completamento dei lavori.

Nella convenzione del 2018 si prevedeva la realizzazione dei marciapiedi definitivi a 55 centimetri dal piano del ferro e relative pensiline nuove in stazione, poi era prevista la realizzazione del sottopasso di stazione con uscita anche dal lato ovest. Chiedo al sindaco se sono state avviate queste interlocuzioni con RFI, se ci siano soluzioni che ci consentono di non pagare la penale di 6 mila euro al mese e se ritenga che questo sia un corretto modo di procedere nelle opere pubbliche visto che i soldi sono stati stanziati nel 2021 e ci abbiamo rimesso 400 mila euro. Mi auguro che il progetto si possa realizzare, con l’aumento dei prezzi che c’è stato” ha concluso il consigliere. 

La risposta di Miatto

“Abbiamo dovuto andare con il cappello in mano da RFI perché aveva pattuito con la precedente amministrazione la chiusura di via Martel – ha dichiarato il primo cittadino Antonio Miatto -. Non era possibile ottenere il cambio. Sono stati sensibili e hanno accettato quando abbiamo proposto la chiusura di due passaggi a livello, dando a noi la possibilità di tenere aperta via Martel chiudendone uno di minor importanza e concedendoci anche di pensare di fare un sottopasso, già previsto dal 1993.

Avendo, come amministrazione, intravisto una grande utilità, contrariamente a quello che pensa lei, nel fare un sottopasso, abbiamo quindi gradito dare questa seconda opportunità a RFI, quella di fare questo sottopasso. Nel 2018 si parlò di un intervento nella nostra stazione da parte di RFI all’altezza del marciapiede e del sottopasso per chi deve prendere il treno anche dal binario 2. In quella convenzione firmata era un obbligo delle Fs farlo e non era stata emessa nessuna data entro la quale fare quel lavoro. Bisogna indurre le Ferrovie ad anticipare i tempi ma loro non hanno nessun obbligo, rimane il loro impegno ma non è temporizzato. Speriamo mettano mano alla coscienza e facciano questa miglioria nella nostra stazione.

L’opera avevamo prevista di farla entro il 31 dicembre ma anche questa ha subito il rallentamento generale delle nostre opere pubbliche: abbiamo dovuto rifare il Pat e subìto due anni di Covid; il Pnrr assorbe quasi tutte le potenzialità gestionali dei nostri uffici, il nostro personale ha vinto diversi concorsi in altri Comuni e altri dipendenti sono andati in pensione e sostituiti da giovani valenti e bravi ma senza la memoria storica dei loro predecessori: facendo il “conto della serva”, noi siamo in ritardo di due anni. Avendo ben chiara questa interruzione, RFI è conscia di questa cosa e speravo di arrivare già questa sera con una rinnovata convenzione senza incorrere in pagamenti di more. Confido di farvela conoscere nei prossimi giorni. La progettazione è in corso, è stato fatto il bando, abbiamo definito la ditta di progettazione” ha concluso Miatto.

“La situazione delle opere pubbliche è drammatica – ha ribattuto De Antoni -: i ritardi sono molto rilevanti per una serie di concause. Perché di fronte a questo non ci siamo fermati un attimo a dire: c’è la nostra piscina messa male, c’erano 1,6 milioni di soldi nostri? Il consiglio comunale non poteva spostarli da lì alla piscina? Non è stato fatto e mi dispiace che valide osservazioni non siano prese in considerazione”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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