L’Anpi Vittorio Veneto amareggiata “I partigiani ignorati, cerimoniale per il Presidente troppo rigido”

L’associazione nazionale partigiani di Vittorio Veneto è amareggiata. Lo esprime in una nota a mente fredda la presidente Maria Chiara Marangon, a due settimane dalla visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella a Vittorio Veneto in occasione del 74.mo anniversario della Liberazione.

“Ora che le emozioni per la celebrazione del 25 aprile con il Presidente Mattarella si sono affievolite, – scrive Marangon –  a nome della sezione Anpi di Vittorio Veneto, espongo alcune considerazioni che spero non siano strumentalizzate o male interpretate.  Alla cerimonia al teatro Da Ponte sono stati invitati dai responsabili del cerimoniale del comune, alcuni Partigiani. Quattro di loro, gli ultimi oltre a Lorenzo Altoè, comandante Iseo, che non ha potuto esserci, hanno accettato volentieri l’invito nonostante le difficoltà oggettive visti l’età e lo stato di salute. C’erano Leda Azzalini “Mariska” partigiana combattente del Gruppo Comando Vittorio Veneto, Angelo Santacroce “Prora” partigiano della brigata Mazzini, Giacome Coppe “Bocia” partigiano della brigata Tollot  e Rino Strazzer staffetta partigiana“.

“Solo all’ultimo momento – prosegue la Presidente Anpi -, dopo varie trattative, è stato concesso ai familiari di accompagnarli, in caso contrario non sarebbe stato possibile farli accedere.  Alla fine della cerimonia ci si è resi conto che la loro presenza in teatro era stata completamente ignorata, se non per la gentile e doppia stretta di mano del Presidente Mattarella (nella foto)  e di poche altre autorità Nessuno li ha citati negli interventi che si sono succeduti: si è parlato della Resistenza e dei suoi protagonisti, ma a loro, partigiani in carne ed ossa seduti di fronte agli oratori, non è stato concesso neppure un applauso. Che senso ha avuto invitarli? L’essere stati ammessi alla presenza del Capo dello Stato come gratificazione? Non avrebbe dovuto essere il contrario, visto che tutti loro erano presenti quando, dopo mesi di sofferenze, Vittorio Veneto è stata liberata?  Davvero un rigido cerimoniale può essere sufficiente a giustificare tale scorrettezza e mancanza di sensibilità?”

“Con amarezza -conclude Maria Chiara Marangon -, l’Anpi constata ancora una volta come spesso le affermazioni di principio che con enfasi vengono asserite, non trovano poi riscontro nelle scelte e nelle azioni che si compiono”.

(Fonte: Anpi Vittorio Veneto).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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