Molestia sessuale, il tribunale condanna don Federico De Bianchi. Il vescovo lo “assolve” e incoraggia l’appello

Il Tribunale di Treviso ha emesso la sentenza di primo grado nei confronti di don Federico De Bianchi

Nella mattinata di ieri martedì, il Tribunale di Treviso ha emesso la sentenza di primo grado relativa al processo che vede imputato don Federico De Bianchi, 48enne sacerdote della Diocesi di Vittorio Veneto originario di Oderzo, accusato di molestie sessuali nei confronti di quattro pazienti maggiorenni che erano ricoverati, tra il 2009 e 2010, nel reparto di psichiatria dell’ospedale in cui don De Bianchi prestava all’epoca servizio come cappellano.

Il giudice – ha fatto sapere la stessa Diocesi con una nota ufficiale – ha assolto don De Bianchi per uno dei quattro casi in questione e lo ha prosciolto per altri due. Per il restante quarto caso ha riconosciuto la parziale validità dell’accusa, con la conseguente condanna a tre anni di reclusione dell’imputato. Una quinta accusa era già stata prescritta.

Don De Bianchi continua a confidare nella giustizia ed esprime la disponibilità a proseguire l’iter giudiziario “con la serenità – afferma – che viene dalla mia coscienza“.

A sua volta, il vescovo della Diocesi di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, ha espresso “dispiacere per l’esito del primo grado di questo lungo processo, durato già quasi sette anni, che vede come imputato don De Bianchi”.

“Fin dall’inizio del procedimento – continua il presule – don Federico ha sostenuto la propria innocenza, rinunciando a qualsiasi forma di patteggiamento, sicuro che la sua innocenza sarebbe stata documentata dal dibattimento. In base agli elementi di cui sono a conoscenza, rimango convinto che don Federico sia estraneo alle azioni di cui è accusato. Proprio per questo, incoraggio il ricorso in appello, convinto che sarà dimostrata la sua estraneità a quei fatti che, ancora, gli sono imputati”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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