Nasce a Vittorio Veneto il Comitato per la Difesa della Sanità dell’Altamarca: “Salviamo i nostri ospedali”

Avevano chiesto, scrivendo a sindaco, assessori e consiglieri comunali di parlare del futuro dell’ospedale, e del nuovo piano socio sanitario, nel consiglio comunale di lunedì, ma l’argomento esulava l’ordine del giorno e non se ne è parlato. Il primo colpo del nuovo Comitato per la Difesa della Sanità Pubblica dell’Alta Marca, costituito in questi giorni allo scopo di dialogare con la cittadinanza “E – come spiegato in una nota – congiuntamente sostenere il diritto costituzionale alla salute e l’uguaglianza nell’accesso a prevenzione, cura e riabilitazione, con la risposta ai bisogni dei soggetti più deboli”, è andato a vuoto.  

Vengono espresse numerose perplessità in merito alle soluzioni prospettate in quei documenti, e la preoccupazione che “un modello di sanità pubblica, che nel Veneto ha funzionato bene grazie all’integrazione ospedale-territorio e al decentramento delle strutture, venga smantellato in esecuzione di un progetto Regionale che da anni indebolisce il sistema socio-sanitario pubblico e centralizza i servizi territoriali e ospedalieri, con l’obiettivo di aprire spazi alla sanità privata a pagamento.

Per il neo costituito comitato il Piano Socio-sanitario 2019-2023 e le Schede ospedaliere in via di approvazione confermano che anche nella nostra zona vengono tagliati posti letto, indebolite le medicine di gruppo dei medici di famiglia, ridotti , come l’accesso ai prelievi domiciliari, e centralizzati i servizi territoriali. “In questo Piano si opera un contemporaneo ridimensionamento dell’Ospedale di Vittorio e di quello di Conegliano, che, per localizzazione, struttura e dotazioni, non è e non sarà in grado di adeguarsi ai bisogni dei 220.000 utenti dell’ex Ulss 7”. Il pericolo sarebbe da subito il sovraffollamento, aumento di liste di attesa e di code per ricoveri/esami/visite, perdita di tempo e spese per trasferimenti da una struttura all’altra della Provincia.

Per Vittorio Veneto anche il depotenziamento dell’ospedale e “In prospettiva la sua trasformazione da struttura per acuti a struttura per non acuti (con funzioni ambulatoriali, riabilitative, e – per il momento – di chirurgia programmata a chiusura festiva con taglio di posti letto (meno 20, pari al 9%), cui vanno sommati i tagli di Conegliano (meno 22, pari al 7%), a dimostrazione che, nel sistema ospedali centrali-periferici previsto dalla Regione, Vittorio è destinato a diventare una dipendenza subordinata di Conegliano, ma che così avverrà anche per Conegliano nei confronti di Treviso”. 

Il percorso delle Schede Ospedaliere è in via di conclusione, e per questo il Comitato ha inviato ai consigli comunali, per ora a Vittorio Veneto, l’appello: “vi chiediamo di attivarvi con la modalità che riterrete più opportuna, affinché il consiglio comunale esprima la richiesta di modifica delle disposizioni espresse dalle schede ospedaliere pregiudizievoli per il futuro del nostro Nosocomio”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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