Ex Carnielli a Vittorio Veneto: già visioni contrapposte tra i candidati sindaci, ma rimane il problema della bonifica

Si è parlato, e molto, dell’area ex Canielli nel corso del consiglio di quartiere del Centro che per l’importanza dell’argomento si è riunito nella sala conferenze della Biblioteca civica.

Tra il pubblico due dei quattro candidati sindaci, Marco Dus, attuale capogruppo di maggioranza per il Pd e l’ex capogruppo di maggioranza Alessandro De Bastiani per Rinascita Civica, che sulla questione ex Carnielli hanno in effetti manifestato opposte visioni.

Ovviamente il consiglio di quartiere che aveva sollevato da subito le problematiche dell’area inquinata non solo dal cromo esavalente sottoterra ma anche dalle coperture del tetto in eternit degradato e quindi con il rischio di conseguenze da presenza di amianto, ha manifestato tutta la preoccupazione per una situazione che sembra di stallo. Il vicesindaco Alessandro Turchetto ha cercato di tranquillizzare l’ambiente affermando che le perizie effettuate danno pressochè inesistente il pericolo di polveri d’amianto.

De Bastiani, da sempre critico sull’inerzia nei confronti dell’area, l’ha definita “un’emergenza antica, complessa e intricata che nonostante sia stata al centro di numerosi dibattiti continua ad essere avvolta da una serie di fattori oscuri”. E soprattutto tante domande senza risposta, riportate nella sua pagina in rete: “Quanto costa la bonifica del cromo esavalente? Perché il livello d’inquinamento del cromo negli anni aumenta invece di diminuire? Quanto costa la bonifica dell’amianto della copertura in eternit? Perché non è stata eseguita la bonifica dell’eternit nonostante la perizia del 2014 che stabiliva che il materiale andava rimosso entro 12 mesi? Quanto vale lo sconto degli oneri ai quali il comune rinuncia a favore del privato che si impegnerà ad effettuare le bonifiche necessarie?”. E ha lanciato la sua idea di realizzare il famoso Parco del Meschio, con il costo della bonifica a carico della curatela con il ricavato della cessione degli altri immobili Cerfim.

Ipotesi che ha fatto sorridere Dus che ha rilanciato la soluzione prospettata già in consiglio comunale. “E’ stato un incontro abbastanza partecipato, ognuno porta avanti la sua proposta. La gente è preoccupata dell’inquinamento ma noi crediamo che lì, dopo l’opportuna bonifica del cromo e dell’amianto, ci sia del potenziale e speriamo che ci siano degli imprenditori e investitori in grado di far diventare economicamente accettabile il recupero dell’archeologia industriale senza un intervento pubblico. Vedremo nelle prossime aste» .

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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