Lavoravano all’adeguamento sismico, così gli operai della Setten hanno trasformato l’ospedale in tempi record

Hanno lasciato il lavoro per l’adeguamento sismico dell’ospedale per il quale avevano vinto l’appalto, e si sono impegnati alla riconversione dell’ospedale di Vittorio Veneto a Covid Hospital in tempi record.

Eppure non hanno fiatato, hanno lavorato in silenzio e a loro rischio: protagoniste le squadre degli operai della Setten di Oderzo, che quando è arrivata la pandemia stavano proprio lavorando all’adeguamento sismico.

A raccontare l’esperienza di queste settimane è ora il direttore tecnico di cantiere della Setten Genesio, Francesco Cover. “Dopo la decisione della Regione di destinare l’ospedale all’emergenza – conferma – è emersa la necessità di riconsegnare i reparti a cui stavamo lavorando integri, pronti per ospitare, in tempi brevissimi, i nuovi malati”.

Non c’è stato alcun dubbio sul da farsi. Con il via libera dell’Ulss2 e nel rispetto di tutti i presidi di sicurezza l’impresa opitergina ha deciso di continuare i lavori: “Abbiamo vinto un altro appalto certo – dice Cover – ma prima di tutto ci tenevamo a dare una mano. Non potevamo, ma soprattutto non volevamo, tirarci indietro: per convertire i reparti c’era bisogno del nostro lavoro”.

E così il cantiere è stato riorganizzato sulla base delle nuove disposizioni di sicurezza: “Abbiamo radunato gli operai e abbiamo chiesto a ognuno di loro se se la sentissero di proseguire. Dobbiamo davvero ringraziarli perché la disponibilità è stata massima. Poi abbiamo dettato le nuove regole: mai più di una squadra nello stesso spazio, rispetto della distanza di sicurezza, utilizzo dei dispositivi sanitari mascherine Ffp2, guanti, occhiali, visiere e guanti. E con questo nuovo assetto siamo andati avanti”.

In poco tempo gli operai hanno completato una decina di camere dove erano in corso la demolizione di solai, pavimenti impianti e controsoffitti. Oltre camere gli operai della Setten Genesio hanno messo mano anche a 8 sale d’aspetto in altrettanti piani del blocco A, lavorando anche nel weekend.

“Una grande esperienza umana, prima ancora che professionale. “Paura? Abbiamo avuto quella giusta per non fare cose sbagliate – conclude Cover – abbiamo fatto tante riunioni con gli operai e siamo stati chiari: chi non se la sentiva poteva tornare a casa, senza rimproveri o conseguenze, restava solo chi se la sentiva. Sono restati tutti”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Impresa Setten Genesio).
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