Teatro Da Ponte, sì a larga maggioranza del consiglio comunale per valutare l’acquisizione dell’immobile da fondazione Cassamarca

Il sindaco Antonio Miatto ha ricevuto ieri sera, mercoledì, il mandato di valutare l’offerta di acquisizione del teatro Da Ponte formalizzata, ad inizio aprile con una lettera, da fondazione Cassamarca. Il consiglio comunale si è espresso a favore in larga maggioranza, unici astenuti i consiglieri di Rinascita Civica. Prima di arrivare al voto dell’atto di indirizzo, il dibattito ha visto le opposizioni fare alcune riflessioni.

Marco Dus, capogruppo Pd, ha evidenziato la necessità di chiarire alcuni aspetti, dall’urgenza di trattare il punto alla disponibilità economica e finanziaria dell’ente, “perché questa non è un’operazione banale”. Ha poi evidenziato come la città abbia “già un altro teatro, quello in area Fenderl, un teatro monco e che manca di finanziamenti per diventare operativo”. “Abbiamo detto che ci sono fondi e non siamo in grado di spenderli per le piscine. Ora però ci impegniamo a spendere una cifra ingente per il teatro” ha evidenziato.

“Sono d’accordo a votare a favore della manifestazione di interesse – ha detto il consigliere Giulio De Antoni (civica Dus) – ma si tratta di un impegno economico rilevante che si aggiunge ad altre emergenze, come le piscine, il palazzetto, la discarica di Forcal e la
biblioteca. L’urgenza messaci da fondazione non ci permette affrontare gli aspetti economico-finanziari di questa scelta”.

“Un argomento così importante, dove c’è la necessità di riflettere in modo accurato ed avere tempo per raccogliere elementi importanti per poi decidere, richiedeva maggior tempo ed andava aperto un dibattito partecipativo” la sollecitazione della consigliera Mirella Balliana (Rinascita Civica). “Non si capisce – ha aggiunto il collega Alessandro De Bastiani – perché questa decisione va presa su due piedi, in una settimana, quando è di enorme importanza e di impegno non indifferente”.

“Se non lo vende al comune, fondazione il teatro non lo vende a nessuno – ha annotato il consigliere Pd Roberto Tonon -. Il teatro ha 20 anni: l’impiantistica com’è? Guardi sindaco un po’ il palco com’è. E’ auspicabile che la città abbia un teatro, ma dobbiamo anche essere consci di ciò che andremo a spendere: avere un immobile è un costo”.

Tre gli emendamenti alla delibera proposti da De Antoni: il primo per indicare che il valore di cessione fosse inferiore a 2,5 milioni di euro (nel testo c’è scritto massimo 2,5 milioni di euro), il secondo finalizzato ad ottenere una perizia giurata di parte sullo stato degli impianti e il terzo avrebbe impegnato il comune a pagare il teatro con almeno il 50% di risorse proprie già in cassa. Tutti e tre sono stati bocciati.

La maggioranza ha espresso all’unanimità l’auspicio che il teatro diventi del comune. “Tutti noi vittoriesi ameremmo ad avere quella struttura a patrimonio, stasera siamo chiamati a dire ci interessa o no – ha chiarito in aula il sindaco Antonio Miatto – Non siamo qui quindi stasera a disquisire su modalità, valori o eventuali utilizzi, ma semplicemente a mantenere la possibilità di poter acquisire al patrimonio vittoriese quella struttura”.

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